Oltre ai bilanci preventivi targati 2019, sono due i crediti cospicui che il Municipio di Riva San Vitale chiederà al Consiglio comunale di stanziare nella prossima seduta convocata martedì 18 dicembre: 6,3 milioni di franchi per il restauro e il risanamento dei fabbricati della Scuola elementare (opera di cui si parla dal 2009) e 900 mila franchi per poter acquistare due fondi nell’ambito delle acquisizioni per il progetto di respiro regionale finalizzato al recupero e alla valorizzazione del comparto Fornaci. Nutrito l’ordine del giorno della seduta che potrebbe essere aggiornata al 19 dicembre.
Per le Scuole elementari di Riva San Vitale il 2020 sarà un anno molto speciale. Si prospetta l’avvio dei lavori di restauro e risanamento. L’operazione è particolare poiché ci troviamo di fronte ad un caso in cui va applicato il delicato tema del restauro conservativo di monumenti di architettura moderna. L’iter di verifica e di sviluppo del progetto di intervento è stato lungo e laborioso. Basti sapere che è iniziato nel 2009 ossia 9 anni fa. I fabbricati del Centro scolastico, dal riconosciuto valore didattico e architettonico, testimoniato anche dal loro inserimento nell’elenco dei beni culturali di architettura moderna e dalle frequenti visite di specialisti del ramo (una addirittura organizzata il 9 settembre 2018 nell’ambito delle giornate europee del patrimonio), “necessitano di inevitabili interventi di risanamento e restauro”. In questi termini si esprime il Municipio di Riva San Vitale che martedì sera sottoporrà ai consiglieri comunali una richiesta di credito pari a 6,3 milioni per quest’opera (cfr. pagina 1). L’importo netto a carico del Comune è stato calcolato in 4,58 milioni. Di 997mila franchi è il sussidio ipotizzato dal Cantone e di 721mila franchi è il contributo ipotizzato dalle casse federali. È un investimento – spiega l’Esecutivo nel messaggio del credito – che è paragonabile a quello realizzato fra il 2003 e il 2006 con il restauro del Palazzo comunale (6,5 milioni). E fu sostenuto – scrive il Municipio – senza particolari ricadute finanziarie negative per il Comune. Il cantiere dell’attuale edificio fu portato a termine nel 1964 secondo gli intendimenti progettuali degli architetti Flora Roncati Ruchat, Aurelio Galfetti e Ivo Trümpy. In un secondo tempo, dal ‘67 al ‘68 venne realizzata la seconda fase con la costruzione della scuola dell’infanzia mentre a seguire – dal ‘72 al ‘73 – si aggiunsero 14 aule alle 6 già esistenti e la palestra. Le aule scolastiche (come mostra la foto) formano dei volumi distinti (blocchi A,B,C,D ed E) autonomi e collegati da passaggi coperti e da scale.
Il Centro scolastico fu concepito secondo una nuova tipologia di edilizia scolastica, nuovi materiali e tecniche costruttive, nonché una inedita cultura territoriale e architettonica. Motivo per cui nel 2018 il Consiglio di Stato ha inserito il Centro scolastico comunale nell’elenco dei beni culturali di interesse cantonale. La tutela determina oggi la necessità di eseguire delle opere finalizzate al restauro e al recupero della sostanza originaria e per questo motivo implica la possibilità di beneficiare di sussidi federali e cantonali. Archiviato un primo progetto che prevedeva un investimento di circa 12 milioni di franchi, le autorità comunali si sono indirizzate verso un secondo progetto definitivo e meno oneroso (costo dimezzato) per il quale la licenza edilizia è stata concessa dal Dipartimento del territorio nell’ottobre di quest’anno. Tutte le aule d’uso comune situate al piano terra saranno configurate per l’uso da parte di persone motulese. Gli stabili della scuola elementare sono strutturati per disporre in futuro di 11 aule di classe (potenzialità massima 275 allievi), ritenuto che attualmente sono usate 7 aule d’insegnamento con un totale di 124 allievi. I lavori – presumibilmente – inizieranno nell’estate del 2020. È prevista una durata dei lavori di 24 mesi ritenuto che le opere saranno strutturate in modo tale da non compromettere lo svolgimento delle attività scolastiche. Ma quali saranno i principali interventi? Vi sono delle parti di calcestruzzo deteriorate: alcune di queste verranno sostituite ma in generale le perizie hanno rilevato che i fabbricati non presentano rischi statici. Un’attenzione particolare sarà riservata ai serramenti metallici: dove è possibile sono previsti interventi di restauro conservativo mentre negli altri casi verranno sostituiti con profili dotati di taglio termico simili a quelli originari. Una leggera modifica della suddivisione dei serramenti permetterà di rispondere alle odierne richieste in materia di sicurezza soprattutto per l’altezza dei parapetti. Tutte le parti vetrate di facciata saranno sostituite con vetri di sicurezza isolanti per migliorare il valore isolante complessivo. Saranno sostituite tutte le tubazioni degli impianti di riscaldamento e sanitario e di parte di quello elettrico. Una perizia ha accertato la presenza di amianto nello stucco dei vetri, negli adesivi delle piastrelle e in vernici di rivestimento. Le opere previste risaneranno il tutto secondo le norme attuali. Saranno pure sostituiti tutti i corpi illuminanti e gli arredi. Dove necessario saranno risanati gli intonaci interni. Tutti gli spazi saranno tinteggiati a nuovo così come le superfici esterne verranno intonacate.