
(red.) L’anno del ventesimo dell’Associazione Amici dell’Oasis-Togo di Balerna è giunto a conclusione con un bilancio più che positivo per quanto riguarda la partecipazione della popolazione. Non si esaurisce, per contro, l’impegno teso a fornire un aiuto tangibile a persone bisognose che vivono nel Paese dell’Africa occidentale.
Silva Allevi, del comitato di AAdO-Togo, è rientrata negli scorsi giorni in Ticino dopo un soggiorno a Lomé e nei villaggi circostanti dove ha constatato personalmente lo stato di avanzamento dei progetti sostenuti. Da alcuni anni è stata aperta una casa-famiglia in grado di offrire un tetto e una sistemazione ideale a dodici bambini – orfani, abbandonati o figli di famiglie estremamente povere – che vengono seguiti da due “mamme” fino al completamento degli studi o di una formazione. L’associazione appoggia inoltre economicamente famiglie d’accoglienza che si occupano di minori che non trovano ospitalità nei centri gestiti direttamente dallo Stato. Prosegue anche l’iniziativa “acqua e igiene” (WASH) basata essenzialmente sulla realizzazione, in zone rurali, di pozzi per la captazione dell’acqua e la costruzione di latrine, così come su un programma di istruzione e sensibilizzazione della popolazione locale. AAdO-Togo ha inoltre finanziato un’azienda agricola, sostenuto un progetto di microcredito e fornisce piccoli aiuti puntuali per emergenze mediche.
Progetto-latte: occorre un intervento immediato
L’Associazione balernitana (membro della Federazione delle ONG della Svizzera italiana) ha speso molte energie per l’attivazione del “progetto-latte” che ha permesso fino a oggi di distribuire annualmente latte in polvere a 3’400 bambini togolesi per un quantitativo equivalente a 160’000 franchi. In Africa una futura mamma su tre è infatti sieropositiva e rischia di trasmettere, attraverso l’allattamento, la malattia al suo bambino. Il latte viene inoltre destinato a bambini orfani, abbandonati o malnutriti. Il progetto è stato portato avanti da AAdO-Togo grazie alla collaborazione con la Direzione Sviluppo e Cooperazione svizzera, inviando ogni anno in Togo due container contenenti circa 26 tonnellate di latte. La Confederazione – spiega il comitato dell’Associazione – ha recentemente deciso la sospensione di questo programma destinando diversamente i venti milioni annui investiti per questa causa: 13 mio andranno al PAM (programma di alimentazione mondiale) dell’ONU; i restanti 7 mio saranno versati su un nuovo fondo allo scopo di finanziare progetti legati a sicurezza alimentare e malnutrizione. Una linea adottata a livello federale allo scopo di sradicare la dipendenza dei Paesi in via di sviluppo dalle forniture occidentali. “Il problema – fa notare Silva Allevi – è che per i bambini da 0 a 6 mesi non esistono alternative!”. L’Associazione Amici dell’Oasis-Togo si trova quindi in una situazione di emergenza, poiché impossibilitata, da un giorno all’altro, a rispondere ai bisogni primari della popolazione togolese. I primi contatti con il PAM che ha sede a Lomé non hanno sortito risposte positive. Nel frattempo, continua la nostra interlocutrice, ci si è attivati su due fronti. Da un canto l’elaborazione di un nuovo progetto connesso alla produzione di farine arricchite con il marchio bio che si spera possa ottenere il sostegno della Confederazione (l’Associazione si recherà a questo scopo, a Berna, il 6 dicembre).
D’altro canto è alla ricerca di “sponsor” che possano sopperire al supporto garantito fino a ieri dall’ente pubblico per continuare a fornire il latte in polvere ai bebé bisognosi anche se in forma ridotta. Senza questo prezioso alimento molti di loro potrebbero morire. Si parla di 8 tonnellate all’anno per un costo stimato in 50’000 euro. Sarebbe ideale, chiarisce Silva Allevi, poter contare su una decina di privati che contribuiscano con 5’000 franchi all’anno. L’appello è lanciato. Per tutte le informazioni è possibile scrivere a aado-togo@bluewin.ch.
Appuntamenti
I volontari dell’Associazione Amici dell’Oasis-Togo di Balerna saranno presenti, con una bancarella, ai seguenti mercatini natalizi: 1° dicembre a Ligornetto, presso il Museo Vincenzo Vela, e a Vezio – 2 dicembre a Balerna – 5 dicembre a Claro – 8 dicembre a Chiasso – 9 dicembre a Castel San Pietro. I visitatori potranno trovare splendidi prodotti di artigianato togolese oltre al vino ticinese NebiAAdO prodotto con uve Merlot vinificate in bianco e rosso. Il “nettare di Bacco” potrà essere acquistato al prezzo di 15 franchi la bottiglia – in confezioni da 1, 2 o 3 – anche contattando telefonicamente lo 079 384 28 52 (Cristina) o scrivendo a aado-togo@bluewin.ch.