Cantina Sociale, in contante solo il 75%

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• (red.) Direzione e amministrazione della Cantina Sociale di Mendrisio sono consapevoli che per i soci quello richiesto “è un grande sforzo”.
Il pagamento dell’uva consegnata nella recente vendemmia, infatti, avviene al 75% in contanti, il resto, 25%, con l’attribuzione di quote sociali di 50 fr l’una, a seconda del quantitativo conferito, bloccate per 5 anni, come le obbligazioni, ma senza remunerazione. Una sorta di pegno. Il 3%, inoltre, è pagato in vino che i soci acquistano, come avviene da alcuni anni, in Cantina. Meno rilevante, per i soci professionisti che beneficiano di pagamenti diretti, il vincolo di acquistare quote, fissato al 15%. Il metodo di pagamento, che ha l’obiettivo di ricapitalizzare la cooperativa, è stato messo a punto dal CdA, presieduto da Piercarlo Saglini, e approvato dall’assemblea svoltasi in giugno, presenti una cinquantina di soci sui circa 400 che risultano affiliati; circa 250 consegnano l’uva e, di questi, una quindicina sono coloro che portano a vinificare un quantitativo equivalente all’80% dell’intero volume d’uva conferito alla CSM.
La decisione a molti non è piaciuta perché riduce di 1/4 il ricavato di coloro che, con notevole fatica e spese considerevoli dovute ai prodotti fitosanitari e al rinnovo degli impianti, curano i vigneti nei paesi per passione, nel tempo libero o per farne un reddito accessorio. Ma tutti erano invitati all’assemblea che ha preso una decisione democratica, le cui ragioni sono state spiegate con chiarezza quella sera ai soci presenti. Il fatto che questa strategia sia stata accettata e che pochissimi soci se ne siano andati via dalla CSM “è una soddisfazione per gli amministratori della Cantina Sociale perché rafforza il rapporto di vicinanza e solidarietà tra i soci e la loro cooperativa, relazione sulla quale abbiamo insistito molto negli ultimi anni” osserva il direttore Remo Tettamanti.
All’Informatore non sono tuttavia rilasciate informazioni sulla situazione della Cantina; ci si limita a dire che è stato ultimato di recente l’ammodernamento della zona di vinificazione con importanti investimenti per migliorare ulteriormente la qualità dei vini; questo in un mercato assai difficile a causa della concorrenza, dell’import di vini esteri e della riduzione dei consumi di vino pro capite.