Piazza del Ponte, ci vogliono tutti gli elementi

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L'edificio più discusso di Piazza del Ponte, l'ex palazzo Jelmoli. Presto verrà demolito

Prima di procedere con una variante pianificatoria, che dia le basi per la realizzazione definitiva di Piazza del Ponte, occorrono tutti gli elementi necessari per determinarne i contenuti. È la sintesi del pensiero espresso dal Municipio di Mendrisio che ha pubblicato il messaggio n. 71 riguardante la mozione presentata nell’autunno di due anni fa dai consiglieri dei Verdi Tiziano Fontana, Claudia Crivelli Barella, Daniela Carrara e Andrea Stephani che poneva l’accento sul rispetto del contesto di elevato valore storico-culturale nel cuore del Borgo. Concretamente, si invitava l’organo esecutivo ad allestire una variante di Piano regolatore perseguendo due obiettivi. In prima battuta l’inserimento nel Piano particolareggiato di protezione del centro storico dei mappali affacciati su Piazza del Ponte, togliendoli dal comparto speciale che li pone in zona R5. In secondo luogo, porre un vincolo quale zona per attrezzature pubbliche (AP) con destinazione piazza/area di svago di interesse pubblico a diversi fondi di proprietà comunale.
L’iter che ha condotto al messaggio, sul quale dovrà pronunciarsi il Legislativo, è stato laborioso e ha tenuto conto dei diversi “paletti” piantati in questi anni. Partendo dall’elaborazione della prima variante respinta con referendum popolare il 25 settembre del 2016 e passando dal credito per la demolizione dell’edificio ex Jelmoli.
La compagine municipale ha tenuto conto dei rapporti di maggioranza e minoranza presentati dalla Commissione della pianificazione giungendo alla conclusione che “la mozione debba essere respinta, in quanto impedisce di procedere con le analisi necessarie per attivare una nuova variante pianificatoria del comparto”. Si ribadisce, in sostanza, che l’attuazione dei principi della mozione debba “inderogabilmente” passare attraverso un serio approfondimento di tutti gli aspetti urbanistici, architettonici e storici con l’ausilio di specialisti, come avvenuto per l’elaborazione dello stesso Piano di protezione del centro storico.
Solo dopo un concorso urbanistico – spiega l’Esecutivo cittadino – potranno essere acquisite e valutate le diverse visioni sulle quali impostare la pianificazione, mentre gli approfondimenti storici/urbanistici degli edifici di contorno della nuova grande Piazza permetteranno di considerare in modo serio e completo i principi proposti dalla mozione. Principi che lo stesso Municipio giudica “siano validi”, ma che, per essere attuati, devono passare attraverso un esame approfondito di tutti gli aspetti storici e urbanistico-architettonici.