(red.) Costruire a Valera un impianto sportivo a carattere regionale per il nuoto, dopo aver demolito la piscina comunale di San Martino, attribuendo questi fondi ad una nuova zona industriale. Dovrebbe essere questo l’orientamento più recente espresso dal Cantone riguardo al futuro dell’ampia e contesa zona ai margini della città, in particolare la parte a ridosso della ferrovia e dei collegamenti stradali.
Il capo del dipartimento del territorio Claudio Zali ha incontrato nelle scorse settimane a Mendrisio il Municipio. La riunione (cfr. l’Informatore del 31 agosto) si è svolta a porte chiuse e nulla di ufficiale è stato finora comunicato.
Vale la pena ricordare che il desiderio di vedere realizzata a Valera questa vocazione era stato espresso in particolare dal PLR cittadino durante la consultazione inerente al Piano direttore. “La sezione PLR, si legge in una nota ufficiale datata 16 ottobre 2017, ritiene che sia importante anche in futuro poter dare un contenuto pubblico alle aree che si verranno a creare con la riqualifica in termini naturalistici e ricreativi in relazione alla vicina presenza del Laveggio. Si auspica infatti che la proposta permetta l’inserimento di attrezzature sportive e ricreative, in modo da poter mettere a disposizione di tutti gli abitanti del distretto una zona di svago nel verde, con le adeguate infrastrutture. Un’area verde da vivere tutti i giorni e in molti modi non significa avere un’area agricola (…) o verde senza contenuti, bensì ridare questi spazi alla popolazione, definendone chiaramente i contenuti, e non limitando gli stessi all’agricoltura escludendo l’edificazione”, si leggeva in conclusione nella nota formata dal presidente Tiziano Calderari.
Da anni, del resto, si discute nell’alto Mendrisiotto della necessità di offrire alla popolazione impianti sportivi moderni; e pure la collocazione della piscina comunale a lato di un’autostrada sempre più trafficata appare sempre meno sostenibile, nonostante l’impianto sia sempre ben frequentato.
Come noto il Cantone sta elaborando, per Valera, un Piano di utilizzazione cantonale che dovrebbe essere pubblicato entro breve tempo all’attenzione del Gran Consiglio. L’indirizzo più recente che riguarda Valera, espresso nelle Modifiche del Piano direttore pubblicate nelle cancellerie dal 3 settembre al 3 ottobre è il seguente: “L’obiettivo è una sua riqualifica in termini naturalistici, agricoli e ricreativi, in relazione alla vicina presenza del Laveggio. Il Cantone assume l’onere di concretizzare questa misura attraverso un Piano di utilizzazione cantonale”.
Secondo il Corriere del Ticino, che giovedì 6 settembre ha pubblicato i termini dell’incontro svoltosi a fine agosto a Mendrisio, i nuovi indirizzi per Valera-San Martino includono aspetti economici importanti. I proprietari di Valera, come noto, pretendono cospicui risarcimenti dopo lo stop del Cantone ai loro progetti industriali, cresciuto ormai in giudicato. Dal canto suo la città di Mendrisio si è chiamata fuori da tali questioni, dopo che il Cantone ha preso in mano il dossier. E proprio il Governo, negli atti del PD pubblicati in queste settimane, ribadisce che “il Cantone assumerà il ruolo di ente pianificante del comparto di Valera; ciò richiama automaticamente, per legge, la responsabilità dello Stato quale parte in potenziali procedure giudiziarie o espropriative (…) senza richiedere ai Comuni una partecipazione ai costi”.
I costi saranno verosimilmente molto elevati; ma il Cantone intende in qualche modo recuperarne una parte: venderebbe i terreni espropriati a Valera al Comune; il Comune venderebbe a sua volta agli imprenditori i terreni di San Martino dove sorge la piscina.
Fin qui le intenzioni che sarebbero state espresse durante l’incontro, riportate sul Corriere del Ticino. Il cambio di strategia su Valera e le novità su San Martino hanno suscitato subito la reazione dei Verdi, che si dicono “esterefatti”. Quanto prospettato “va contro i disposti costituzionali che invitano a un uso parsimonioso del territorio, alle scelte della popolazione svizzera che ha approvato la modifica della LF sulla pianificazione del territorio nel 2013, approvata anche in tutti gli ex Comuni oggi facenti parte di Mendrisio, e costituisce un insulto agli oltre 6000 cittadini che hanno sostenuto la petizione “Restituiamo Valera all’agricoltura”, promossa dalla Società agricola del Mendrisiotto, su suggerimento di un membro dei Verdi, e da noi fortemente sostenuta”, scrive a nome del gruppo Claudia Crivelli Barella.
Ha preso posizione anche la sezione PPD della città, con un’interpellanza firmata da Francesca Luisoni, Davide Rossi, Alessandro Polo, Flavio Foletti, Evelyne Battaglia Richi. “Corrisponde al vero che il Cantone vuole sacrificare quasi 20 mila metri quadrati di territorio, la zona delle piscine, per realizzare una nuova zona industriale? È un approccio che giunge su stimolo di Mendrisio? È un approccio sostenibile per il comparto? scrivono i consiglieri comunali, censurando la “fuga di notizie” che ha permesso la pubblicazione degli orientamenti del Cantone.v