
(red.) Il concetto di “patrimonio culturale” si inserisce in un ampio dibattito iniziato con la Rivoluzione francese e ancora oggi pienamente d’attualità. Il 2018 è stato infatti proclamato Anno europeo del patrimonio culturale. La Confederazione vi aderisce promuovendo progetti a livello nazionale, cantonale e locale allo scopo di favorire la conoscenza e la valorizzazione di risorse collettive e identitarie.
Il patrimonio si racconta. Valori e visioni culturali nel Cantone Ticino è il titolo dell’esposizione che verrà aperta martedì prossimo, 4 settembre, alle 17.30, negli spazi del castello di Sasso Corbaro a Bellinzona e resterà aperta fino al 7 ottobre. L’organizzazione è curata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport in collaborazione con Dipartimento del territorio, Dipartimento delle finanze e dell’economia e altri nove istituti e programmi di ricerca coinvolti nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali artistici ticinesi.
L’esposizione proporrà un progetto in più tappe attraverso il quale il visitatore potrà acquisire maggiore consapevolezza circa la ricchezza e la complessità del patrimonio culturale cantonale. Esso, infatti, porta in sé la testimonianza del sistema di relazioni e di valori della civiltà che lo ha prodotto; è costituito da beni materiali, come libri, opere d’arte, edifici, ma anche immateriali (tradizioni, dialetti, musica…).
Il percorso si snoda nelle diverse sale del castello, iniziando da una video-installazione che offre un’immersione nelle immagini e nei suoni d’archivio di 60 anni di RSI. La Sala Poglia ospita una vera e propria Wunderkammer, con una moltitudine di oggetti e curiosità provenienti dalle collezioni etnografiche e museali ticinesi.
Aspetti inediti legati al patrimonio vengono presentati nelle sale centrali, attraverso la messa in luce di oggetti, tecniche di ricerca, metodi di analisi e restauro, strategie di conservazione, modalità di custodia… Queste conoscenze scaturiscono dai nove istituti e programmi di ricerca che partecipano alla mostra: Archivio di Stato del Cantone Ticino, Biblioteche cantonali e Sistema bibliotecario ticinese, Centro di dialettologia e di etnografia, Museo d’arte della Svizzera italiana, Osservatorio culturale del Cantone Ticino, Osservatorio linguistico della Svizzera italiana, Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale, Ufficio dei beni culturali; la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (l’immagine in alto a sinistra ritrae una selezione dalla collezione), infine, sarà presente con il suo oggetto “faro”, il celeberrimo dipinto San Pietro in carcere di Giovanni Serodine.
Il percorso espositivo sviluppa infine il tema della valorizzazione e della trasmissione del sapere, due processi resi possibili anche grazie alle nuove tecnologie.
Il visitatore sarà invitato a riflettere sui canali tradizionali di fruizione del patrimonio quali, ad esempio, testi, mostre e documentari, ma anche sulla digitalizzazione delle informazioni, con la creazione di banche dati e la loro messa in rete.
Le scuole potranno avvicinarsi alla ricchezza e alla complessità del patrimonio culturale attraverso visite guidate e attività di approfondimento. La mostra al castello di Sasso Corbaro sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 (ingresso libero). Informazioni su www.ti.ch/patrimonio.