Troppo giovani, per votare, i ragazzi della quarta media di Mendrisio, ma già molto attenti a quanto accade nella loro città, dove tra pochi giorni le urne si apriranno per gli adulti, chiamati ad eleggere il nuovo sindaco. Nei giorni scorsi, nell’aula magna delle scuole comunali di Canavee, gli allievi delle medie, accompagnati dai loro insegnanti, hanno dato vita, con la collaborazione de l’Informatore, ad un confronto vivace e molto partecipato, “interrogando” i due candidati, Samuele Cavadini e Marco Romano, municipali in corsa per ricoprire l’ambita funzione di sindaco.
Domande a raffica per i due candidati alla carica di sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini e Marco Romano. Questa volta, ad organizzare il dibattito non sono stati i partiti ma ci hanno pensato cinque classi di quarta delle Scuole Medie di Mendrisio. A moderare il dibattito è stato invitato Alfredo Carcano, giornalista del nostro settimanale l’Informatore. Ne è nato un incontro simpatico ed interessante sia per gli allievi – che hanno potuto porre le loro domande dopo aver discusso della futura elezione comunale durante le ore di Storia e Civica – sia per i candidati che hanno colto l’occasione per intercettare sogni e bisogni dei ragazzi. Fra l’altro – ha ricordato il moderatore – i due candidati avevano l’età delle Medie o poco di più, quando a Mendrisio venne eletto Carlo Croci a metà legislatura.
Nel frattempo sono trascorsi 24 anni di impegno politico per Croci. Dopo le sue recenti dimissioni, il Plr si è fatto avanti rivendicando la poltrona di sindaco. Si vota dunque il 27 maggio prossimo. La campagna elettorale fra slogan, cartelloni pubblicitari e dibattiti è nel suo pieno svolgimento (cfr. pagina 5). Chi la spunterà? Il 39.enne Samuele Cavadini (municipale Plr a Mendrisio e capodicastero Sport e Tempo libero oltre che Museo e cultura) o il 35.enne Ppd Marco Romano (che dirige quale municipale della Città i dicasteri Economia e Aziende municipalizzate)? Non mancano in queste settimane chiacchierate e discussioni su un dilemma: vincerà la sfida il “partito azzurro” (Ppd) che detiene la poltrona di sindaco da mezzo secolo o il Plr che rivuole guadagnare la posizione persa tanti anni fa e soprattutto auspica un cambiamento nella gestione del Comune? Diciamo subito che questo aspetto politico è stato tralasciato durante il dibattito organizzato con i ragazzi. Come è giusto che sia, i loro interessi si sono rivelati più concreti e concentrati sul futuro di Mendrisio e dei suoi 10 quartieri aggregati in questi anni. Moltissimi di loro – fra l’altro – proveniva proprio da quei territori. Presenti il direttore delle Medie della Città, Francesco Doninelli, e diversi insegnanti della medesima scuola, il dibattito si è aperto lunedì a Canavée con stimoli e suggestioni dei ragazzi di cui riportiamo alcuni stralci.
• Quale è il maggior pregio ed il difetto del suo avversario?
Romano ha indicato nella capacità “di dedicare moltissimo tempo e passione a quello che fa” il pregio di Cavadini. Quanto al difetto… “In seduta di Municipio, quando interviene, potrebbe arrivare più velocemente alla sostanza”. Per Cavadini il pregio di Romano è la tenacia ma nel contempo è anche il difetto: “a volte è troppo tenace, non molla proprio”.
• Cosa pensate dei giovani d’oggi?
Cavadini: “Penso che avete una bella età, vi permette di decidere cosa farete nel futuro, immaginare la società di domani. È una grande opportunità. Siete una risorsa importante, portate nuove idee, visioni, suggerimenti. Per noi è importante capire come vedete la Città, la vita”.
Romano: “Come tante risorse, siete materia sempre più rara. La nostra società sta invecchiando. Siete il futuro del Ticino e avrete grosse responsabilità. Quello che mi affascina di voi è che siete la generazione della tecnologia e che la sapete usare in maniera impressionante. Vedo in questo aspetto delle possibilità ma anche dei rischi”.
• Perché vi siete avvicinati alla politica?
Romano: “Le prime discussioni di politica le ho sentite al bar dei nonni che era un po’ il mio asilo-nido quando i genitori erano impegnati. Il mio sogno era quello di scrivere di politica, fare il giornalista e commentare fatti di politica. Poi ero attivo in molte associazioni e ad un certo punto mi sono candidato quale consigliere comunale”.
Cavadini: “Sono nato e cresciuto a Salorino. I miei avevano un ristorante, sentivo parlare di politica gli anziani del paese. Si discuteva di problemi concreti come un muretto che crollava. Senza dubbio ho avuto buoni docenti di Storia e Civica e mi sono appassionato. Diciamo che l’amore per la politica è nato fra i banchi di scuola e i tavoli del bar”.
• A Mendrisio farete qualcosa per noi che oggi dobbiamo sempre prendere il treno e recarci a Lugano per trovare svago, negozi, skate-park e discoteche?
Cavadini: “Il Comune presta attenzioni ad ogni fascia di popolazione. Per i giovani abbiamo molte associazioni sportive e ricreative alle quali il Comune offre sostegno. A Mendrisio si contano circa 300 eventi all’anno fra sagre, feste, gare sportive, ecc. Un po’ di vita c’è e lo skate-park è fra i progetti del futuro. Non dimentichiamo l’ex Filanda che aprirà quest’anno con la Biblioteca cantonale, uno spazio per vedere film, sentire musica e studiare. Per i giovani si potrebbe cercare di capire meglio cosa serve nei quartieri e realizzare dei progetti con piccoli investimenti. Quanto a locali e negozi, sta all’iniziativa privata. Purtroppo si sa che il settore sta conoscendo una certa crisi in tutto il Cantone”.
Romano: “Lugano conta 60 mila abitanti contro i 15 mila di Mendrisio. È normalissimo che i ragazzi (e non solo) siano attirati da realtà dove non si vive e vi è maggior concentrazione. Per realizzare uno skate-park come quello di Lugano occorrono anche dei fondi non indifferenti. Quanto ai negozi, sono in difficoltà anche perché oggi molti clienti consumano on-line. Da quest’anno, il Comune di Mendrisio ha deciso di introdurre un incentivo per coloro che avviano un’iniziativa privata (commerci o locali) con dei sussidi per i primi 3 anni”.
• Cosa trasmettono i vostri slogan elettorali?
Romano: “In realtà lo slogan per me è la cosa più brutta della campagna elettorale. Preferisco l’impegno, i progetti, le idee. Il mio è “Io ho Mendrisio nel cuore”: spero che i cittadini non votino guardando i cartelloni anche perché non credo di essere… così bello da vedere!”
Cavadini: “Lo slogan ha una sua importanza. Lanci un messaggio e speri di incuriosire. Il mio slogan è “Non è politica è Mendrisio”. Fa riferimento al fatto che spesso siamo cosi presi dalla macchina della politica che dimentichiamo perché siamo eletti: per la Città, per i cittadini. È un richiamo al senso comunitario che va bene anche per i cittadini in generale”.