Tutti felici per la sede degli Archivi

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Il cantiere è in pieno fermento. Gli Archivi troveranno posto nel piano inrerrato

• (red.) A Mendrisio, durante la seduta legislativa della scorsa settimana, è stato accolto il messaggio con cui il Consiglio comunale autorizza un investimento di 800 mila franchi per il riordino “standard” degli archivi comunali. Durante la seduta, il Municipio, per bocca del sindaco Carlo Croci, ha rivolto un pubblico ringraziamento a Renato Simoni, precursore del riordino dell’archivio storico di Mendrisio, e a Stefania Bianchi, archivista, che ha assunto questa funzione fin dalla costituzione dell’Archivio, nel 1988.
Tutti i gruppi hanno accolto con favore il messaggio, riflettendo la posizione assunta dagli 11 commissari della “Gestione”; con qualche sfumatura, come quella di Massimo Cerutti (PLR) che pur essendo d’accordo con l’operazione, ha rilevato che il riordino non è così urgente, anche perché il credito non è previsto dal PF. Cerutti ha chiesto garanzie sulla “conservabilità di stoccaggio”- che gli sono state date seduta stante – riguardo al fatto che la Filanda, la nuova casa degli archivi, è situata sopra il torrente Moree e che l’archivio si troverà al piano interrato. Proprio il concetto di riunire al Centro culturale, di ormai prossima apertura, le carte di tutti i Comuni aggregati, ha stimolato certamente la consapevolezza dei consiglieri sull’importanza del progetto, che sarà condotto sull’arco di un paio d’anni da professionisti e giovani pensionati ben informati sulle singole realtà degli ex Comuni. Sulla funzione degli archivi ha parlato Francesca Luisoni, a nome del PPD: “non sono archivi polverosi, dell’abbandono o dell’oblio, ma devono essere luoghi puliti ed ordinati, in cui si riesca a fare spazio a nuovi documenti, eliminando quelli che non servono, puntando l’attenzione anche sulla conservazione delle produzione di documenti elettronici”. L’augurio del PPD è che domani ci siano risorse per affidare la funzione di archivista ad un tempo pieno. Da Insieme a Sinistra un altro augurio: l’archivio – in cui si preserva la memoria locale ma anche il diritto, legato alle pagine relative ai contenziosi – sia di qualità e davvero aperto alla consultazione di tutti i cittadini dei quartieri. A proposito di aperture, Nadir Sutter (Lega – Udc – Ind.) ha lanciato un appello affinché il Comune si apra anche agli archivi privati. Tiziano Fontana (ind.), dei Verdi ha rilanciato la proposta di acquistare l’Archivio Soldelli, ora depositato presso antiquari, in cui si trovano “carte preziose”.
Come detto la decisione di accordare il credito di 800 mila fr è stata presa con convinzione perché il progetto prevede di collocare tutti gli archivi nel nuovo centro, avviandone l’attività in modo concreto. Quanto alla fruibilità degli archivi, vale la pena ricordare quanto aveva stabilito il Municipio a suo tempo, quando, nel 2014, aveva allestito il messaggio con la richiesta di credito per la ristrutturazione dell’edificio: “il Centro culturale accoglierà nei suoi depositi tutti gli archivi comunali e permetterà la loro consultazione grazie alla sinergia con gli orari di apertura della biblioteca. Tale opportunità permetterà infatti un sensibile aumento della fruibilità di consultazione del materiale storico della città”.