Legalità da ripristinare

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È stata necessaria una sentenza del Tribunale cantonale amministrativo, che ha confermato gli ordini precisi del Municipio di Mendrisio, per riaprire al pubblico il tratto di sentiero che costeggia il Laveggio tra Ligornetto e Rancate, in zona Valera. La chiusura abusiva, nei pressi del nuovo ponte della ferrovia Mendrisio-Stabio, scendendo Via Laveggio all’altezza di Genestrerio, era stata messa in atto da un privato attivo nel settore degli scavi, proprietario di vaste superfici, ed era stata segnalata al Municipio e al Cantone dai Cittadini per il territorio nella primavera di tre anni fa. In questi giorni, all’albo della città, ecco la domanda di costruzione che riguarda, appunto “l’intervento conseguente alla decisione del TRAM del 29 dicembre 2017”, si legge nell’incarto, con cui i giudici hanno respinto il ricorso dei proprietari. Ma la rimozione dei blocchi di cemento e della recinzione di sbarramento, secondo loro – che ora chiedono “flessibilità” al Municipio – dovrebbe avvenire “solo dopo aver ottenuto la licenza edilizia ed eseguite le opere, così da evitare l’utilizzo improprio dei fondi”. Nella domanda di costruzione si annuncia “il ripristino della recinzione esistente, la posa di cancelli veicolari per accedere alla manutenzione e di barriere di controllo per limitare l’accesso ai soli pedoni, impedendo il transito di motocicli”.
Chi passa da quelle parti avrà notato, intanto, che i due blocchi di cemento sono stati scostati e ora si può passare tra uno e l’altro; anche la recinzione è stata spostata di lato.
Il sentiero, tracciato in certi punti in un paesaggio rovinato, ha certamente bisogno di manutenzione perché ci sono molte erbacce. Un caso analogo è tuttora aperto sul percorso che da Besazio, via Civasca, scende verso Ligornetto, in zona San Giuseppe. Come scritto da L’Informatore del 21 luglio dello scorso anno, la comoda stradina in cemento – percorribile anche con la bicicletta in virtù di un’iscrizione a RF di un passo pubblico agricolo a favore del Comune – è chiusa da alcuni anni ai due capi con una barriera e un cancello. La stradina passa in mezzo a una estesa tenuta vitivinicola.
In questi mesi l’Ufficio tecnico della città ha svolto un’approfondita verifica e le conclusioni figurano nei documenti relativi alla revisione del Piano regolatore del quartiere di Besazio, allestita dal Municipio e in attesa di pubblicazione.