
“Rispondo solo dal punto di vista tecnico; avvalendomi anche della mia esperienza, posso dire che si intende proseguire con quanto era stato immaginato. Il progetto può essere mantenuto senza nessun problema, sia dal punto di vista operativo che delle competenze”, ritardi a parte: è quanto ha sostenuto il direttore ad interim della “Tusculum” Fabrizio Greco sul GdP di lunedì 12 marzo riguardo ai dubbi che aveva sollevato qualche giorno prima il Municipio di Riva San Vitale (v. L’Informatore del 9 marzo) sul proseguimento della procedura per la costruzione a Melano, ad opera della Fondazione Tusculum, della Casa per anziani Ceresio.
Autorità che proprio sui “dubbi”, ma non solo, aveva scritto al DSS il 28 febbraio. “Ciò che avevamo da dire, lo abbiamo detto, non abbiamo nulla da aggiungere, non vogliamo alimentare polemiche. Ora aspettiamo la risposta del Dipartimento”, dichiara il sindaco Fauso Medici al nostro settimanale.
Non è difficile rilevare che la presa di posizione di Riva si situa all’opposto di quanto sostenuto dal rappresentante della Tusculum, la fondazione investita dalla vicenda degli arresti per presunti reati patrimoniali del direttore e della vice direttrice, consigliera comunale a Melano. Riva ora vuole in modo molto determinato che, conclusa la procedura giudiziaria contro i due ex responsabili “si riparta da zero”, si legge sulla lettera inviata al DSS; e, intanto, “che siano congelate tutte le procedure per la nuova struttura di Melano”.
Quelle due firme…
Quali sono i “dubbi” menzionati dal Municipio? Sono i medesimi (anzi: “ora sono aumentati”) che manifestò il Municipio quando il DSS assegnò la nuova Casa anziani a Melano. Bisogna risalire alla fine del 2014. Certo, la decisione, datata 29 ottobre, portava la firma del capo del Dipartimento e del responsabile della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, (che lo scorso anno ha lasciato la funzione dopo le polemiche sul caso Argo1); ma la scelta venne fatta dalla Fondazione Tusculum, con regole del gioco che allora il Municipio giudicò non chiarissime; un modo di procedere che porta oggi la stessa autorità comunale, tre anni dopo, a parlare di “dubbi sull’imparzialità di quella decisione”; accentuati probabilmente dal fatto che in calce all’orientamento ufficiale della Tusculum rivolto al DSS, datato 16 ottobre 2014, c’è la firma della vicedirettrice arrestata in febbraio e di un’altra persona, a nome della fondazione di Arogno.
Difficile dire cosa succederà. Il Legislativo di Melano ha già votato lo scorso anno la variante di Piano regolatore e il diritto di superficie a favore della Fondazione Tusculum, il cui ruolo promotore, come accade peraltro alle altre fondazioni, è vantaggioso per i Comuni nell’ambito della gestione delle CPA. Melano, avendola sul proprio territorio, sicuramente trae diversi vantaggi, come la preferenza data ai melanesi per i posti di lavoro e, nell’accoglienza degli ospiti, agli anziani lì domiciliati, si legge nei documenti del Consiglio comunale.
Un fondo di oltre 5 mila mq
Riva San Vitale – che dispone tuttora di un fondo di oltre 5 mila mq in ottima posizione, vicina agli impianti sportivi e al Laveggio, già destinato nel PR ad attrezzature pubbliche – aspetta la risposta ai suoi dubbi indirizzati il 28 febbraio al DSS. In quel momento si saprà se la costruzione a Riva della CPA invece che a Melano “potrebbe tornare un tema d’attualità, anche alla luce dei nuovi servizi sociali sorti nel borgo, come il centro socio assistenziale e la residenza Martina”, come aveva auspicato il consigliere Noris Guarisco (PPD) nell’interrogazione che ha mosso le acque sulle rive del Basso Ceresio.