
La nuova proposta de l’Archivio della memoria di Stabio riguarda l’entrata di Stabio nella Confederazione elvetica. Basta fare un piccola ricerca e apparirà che Stabio appartiene alla Lega elvetica a partire dal 1517. Ecco perché l’Archivio della memoria di Stabio, in collaborazione con la locale Scuola Media e il Museo della Civiltà contadina del Mendrisiotto, ha ritenuto importante sottolineare questa ricorrenza, che sarà messa in luce durante il 2018, in quanto i tempi tecnici non hanno permesso di fare altrimenti.
Il primo appuntamento si terrà il 22 febbraio alle 19.30 presso l’aula magna della Scuola Media; qui il prof. Marino Viganò (consulente scientifico dell’Archivio) e Fiorenzo Rossinelli (già comandante del Corpo guardie di confine IV con giurisdizione del Canton Ticino e Mesolcina) spiegheranno come e perché nel 1517 il Mendrisiotto (e con esso Stabio) diventò definitivamente territorio svizzero; ma illustreranno pure un nuovo quaderno, che racconta proprio questa storia, e che ha determinato le sorti di Stabio.
È stimolante parlare di confini: perché e quando sono nati, come si sono sviluppati nel corso dei secoli, i problemi che hanno creato, ma anche la funzione positiva che hanno assunto ad esempio quando chi fuggiva dall’Italia fascista, ha messo tra sé e la possibile deportazione il confine tra Italia e Svizzera. L’Archivio virtuale (Stabio è sede pure del Museo della civiltà contadina al quale si possono consegnare oggetti che riguardano la vita che fu) è nato col proposito di offrire alle generazioni attuali e, soprattutto, a quelle che verranno, fatti, argomenti e personaggi che, altrimenti, rischiano di cadere nell’oblio. Nel passato ha organizzato conferenze attorno a temi che hanno interessato il territorio nel quale siamo immersi. Ricordiamo la mostra, le conferenze e la pubblicazione di un libro riguardanti quanto capitò a Stabio dopo l’8 settembre 1943, giorno in cui la vicina Italia chiese l’armistizio e frotte di richiedenti l’asilo politico bussarono alle porte delle nostre frontiere. Nell’anniversario di quelli che furono definiti I fatti Stabio (1876), l’Archivio, oltre a pubblicare il primo volume della collana, ha pure proposto una mostra e una conferenza per rivisitare quanto capitò. E come non ricordare la serata che ha visto il sodalizio ospite, nella bella sala Meili del Centro svizzero di Milano? In quell’occasione, oltre alla presentazione de l’Archivio, il prof. Marino Viganò ha raccontato il contesto storico nel quale si sono sviluppati I Fatti che hanno visto come protagonista il borgo di confine. Il Gruppo ha pure proposto una riflessione a più voci attorno allo sciopero che interessato gli spedizioni a Chiasso nel 1936 e una riflessione attorno all’evoluzione che ha subìto il nostro territorio nel corso dei secoli.
La mostra allestita nell’aula magna della Scuola Media di Stabio rimarrà aperta – negli orari scolastici – fino a giovedì 29 marzo. Per visite fuori orario scrivere a cultura@stabio.ch o telefonare allo 091 641 69 00.