Protagonisti della matinée alla Sala Musica nel Mendrisiotto questa domenica 11 febbraio alle 10.30 presso il Museo d’arte Mendrisio saranno i pezzi normalmente fuori programma, i bis più celebri.
Composizioni estremamente famose, melodie che il pubblico potrà facilmente riconoscere, come la Tritsch-Tratsch Polka di Johann Strauss o la Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms, impiegata anche nel film di Charlie Chaplin “Il grande dittatore” e in “Dracula morto e contento” di Mel Brooks.
In programma anche ricordi d’opere e operette, come la “Fantasia” tratta dalla Carmen di Bizet e il travolgente Can-can che Jacques Offenbach inserisce in Orfeo all’inferno, la cui trama riprende in chiave comico-satirica la vicenda di Orfeo e Euridice.
In programma grandi nomi della musica d’arte come appunto Brahms e Bizet, ma anche pezzi lontani dalla tradizione classica, come il ragtime “The Entertainer” di Scott Joplin. Il tempo sembra non essere trascorso per brani come Odeon di Ernesto Nazareth e “Tico-tico no fubà” di Zequinha de Abreu, rispettivamente parte della raccolta Tango Brasileiros e composizione nata dalla tradizione popolare urbana brasiliana.
Aspetti folklorici tornano in Czadras di Vittorio Monti, basato sull’omonima danza popolare ungherese, e in La danza di Gioachino Rossini, una vera e propria tarantella napoletana. Al pianoforte, uno Steinway Gran Concerto messo a disposizione dall’Associazione Mendrisio “Mario Luzi Poesia del Mondo”, nell’ambito della sezione musicale dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli, presieduta da Paolo Andrea Mettel, Roberto Metro e Elvira Foti, che presenteranno al pubblico un programma più che mai coinvolgente che si concluderà con il brano finale per eccellenza, che abitualmente chiude anche il concerto di Capodanno: la Marcia di Radetzky di Johann Strauss (padre). L’appuntamento rientra nella XL stagione di Musica nel Mendrisiotto.