
(red.) L’unicità del gruppo consiste nel riportare alla luce musiche antiche sconosciute al pubblico. Brani raramente o anche mai eseguiti. Un lavoro di ricerca fra gli spartiti di un passato molto lontano, di trascrizione di partiture reperite negli archivi. Musiche che poi la forza dirompente della voce fa affiorare al presente. E viene proposto al pubblico uno spettacolare intreccio di voci che suona come una magia. Sono loro: i cantori del “Modulata Carmina”, Ensemble vocale internazionale che esiste da una ventina d’anni e ha sede a Salorino. Unico si preannuncia dunque il concerto che l’Ensemble proporrà al pubblico questa domenica 14 gennaio alle ore 17 nella Chiesa parrocchiale di Rancate. L’esibizione sarà dedicata alla memoria di don Ezio Lozza (già parroco di Rancate) a un anno dalla sua scomparsa.
“Con il concerto previsto domenica alle 17 a Rancate, desideriamo esprimere gratitudine nei confronti di don Ezio Lozza che è scomparso nel gennaio del 2017. Era parroco a Rancate e Besazio dal 2006.” È con Luigi Santos che parliamo per scoprire le particolarità del “Modulata Carmina”. Lui che ne è il motore fin dagli esordi e ora anche il presidente (dal 2017 il gruppo si è formalmente costituito in associazione) parla di quest’esperienza con grande passione. La stessa passione che contraddistingue gli altri membri dell’Ensemble: tenori, soprani, contralti, bassi e controtenori. Quanti siete? “Il gruppo è misto, uomini e donne. I cantori oscillano da 4 a 34 a seconda delle esigenze dei diversi programmi che presentiamo. Diciamo che c’è un nucleo più locale che vive in Ticino e poi ci sono molti altri membri che rendono l’Ensemble internazionale: provengono dalla Lombardia, dall’Emilia, dalla Svizzera tedesca). I cantori sono tutti scelti. Significa che sono professionisti o comunque di ottimo livello. E dimostrano grande slancio. Non ci definiamo un coro e non ci riuniamo periodicamente per le prove”. Invece? “Ogni cantore ha un grado di autonomia e conoscenza del materiale musicale per cui lavora singolarmente sulla partitura. In pratica ogni voce è solista. Poi si prova in gruppetti e prima del concerto si esegue una prova finale alla quale tutti sono chiamati a partecipare”. Che emozione è, provare tutti insieme dopo aver lavorato a lungo singolarmente? “È un momento di grande unione, una sorta di magia dopo il caos, il coronamento di grandi sforzi perché ciascuno deve mettersi in gioco. Non puoi affrontare un repertorio così complesso rimanendo al di fuori dal gioco. Il coinvolgimento personale è molto importante. Fra i cantori si crea un legame che diventa la tovaglia sulla quale è apparecchiata tutta questa bella musica”.
• IL PROGRAMMA DEL CONCERTO
Il gruppo è diretto da Davide Fior, tenore, che si è formato a Milano e Zurigo e ha diretto numerose formazioni vocali e strumentali come il Coro da Camera di Varese, l’Ensemble barocco Il Falcone o la Südwestdeutsche Philarmonie Konstanz (per citarne alcuni). A Rancate domenica dirigerà una trentina di cantori ai quali si affiancheranno organo, tiorba e il contrabbasso. Il programma porta al pubblico musiche dalla Cappella Sistina e si aprirà con il Miserere di Gregorio Allegri (1582-1652), un’opera monumentale fra i brani più significativi della storia della musica vocale. La composizione viene proposta a Cappella ovvero senza strumenti. Il testo è il Salmo 51 della Bibbia. È da eseguire durante la settimana santa e andrebbe cantato a luci spente. Il brano era considerato così sacro che il papa, per preservarne l’unicità, proibì che fosse trascritto e che eventuali copie uscissero dalla Cappella Sistina. Più tardi il brano oltrepassò le mura del Vaticano. È uno dei migliori esempi di musica policorale del periodo rinascimentale. Grande attesa anche per il Requiem di Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743). Il compositore è nato a Rieti ma è legato alla città di Roma dove fu maestro di cappella nelle maggiori chiese e basiliche. Un compositore rigoroso che ha lasciato un vero patrimonio musicale. La sua opera ha lo sguardo rivolto alla grande scuola polifonica romana. Di lui si conoscono soprattutto raccolte di salmi da 4 a 16 voci concepite per gli enormi spazi delle basiliche della città eterna.
• COME È NATO L’ENSEMBLE
“Modulata Carmina” nasce negli anni Ottanta come quartetto vocale. A quel tempo andava molto la ricerca sulla musica dotta ma popolaresca. C’era interesse per i brani del passato. Avendo origine da esperienze diverse corali, i membri del quartetto si sono ritrovati a voler approfondire un repertorio sconosciuto. “Ci interessava il Rinascimento italiano” ricorda Luigi Santos spiegando che è stata condivisa l’esigenza di avere un contatto con la storia e dare ascolto a musiche sconosciute al pubblico e raramente eseguite. Come nasce una passione del genere? “Nel mio caso – risponde il nostro interlocutore – ricordo che ero appena diciottenne e durante un viaggio in treno, il maestro Walter Rüsch ci parlò di come la Biblioteca Vaticana fosse piena di partiture antiche e ci raccontò del compositore Pitoni. Ci trasmise quell’interesse e a distanza di anni mi ritrovai a cercare e trascrivere partiture antiche fra cui anche suoi brani. Il canto, la storia attorno alla voce è una passione che mi accompagna fin da piccolo”.
• IL REPERTORIO
In Ticino il “Modulata Carmina” ha partecipato a molte edizioni di “Cantar di Pietre” come anche di “CeresioEstate” e si è esibito in rassegne internazionali. I programmi hanno interessato anche autori quali Costanzo Porta, Tommaso Graziani, Orlando di Lasso, Giuseppe Ottavio Pitoni ma anche musica medievale spaziando dalla musica bizantina a quella greco-ortodossa, mozarabica e gregoriana.