Mario Soldini fu una meteora nella politica cantonale

0
3147
A sinistra Ettore Cavadini (presidente de L'Incontro) con Fabrizio Panzera, autore del volume su Soldini.

Il suo funerale fu qualcosa di straordinario. Affluirono seimila persone. Mario Soldini, “figlio di Mendrisio” ha perso la sua battaglia con un tumore a soli 39 anni, ma questo giovane e brillante avvocato ha lasciato un segno politico e sociale importante nell’evoluzione della storia del Canton Ticino. Nella sua breve ma velocissima carriera politica, si battè a favore del voto alle donne e contribuì a stemperare le tensioni allora vigenti fra i partiti storici. Una nuova impostazione – questa – che non piaceva molto alle generazioni precedenti ma rifletteva la possibilità di cambiare approccio rispetto alla gestione del bene comune. “Piuttosto che scrivere un articolo feroce su una persona, preferiva invitarla a parlare nel suo ufficio. E allora si consumavano ore e ore di scambio, dialogo. Chi lo ha conosciuto, ricorda il suo stile impostato sulla parola. Allo spadone in voga in quegli anni fra le forze politiche, lui preferiva il fioretto”: è il profilo di Mario Soldini nella memoria di alcuni suoi conoscenti. Ricordi riportati dal municipale Marco Romano durante la presentazione alla stampa della pubblicazione fortemente voluta dal Centro culturale L’Incontro: “Mario Soldini nel Ticino del suo tempo”. Periodo che è stato quello del dopo-guerra, almeno per quanto ha riguardato il suo percorso politico. Nato nel 1917, Soldini si affacciò alla politica locale nel 1940 entrando in Consiglio comunale a Mendrisio nelle fila del Partito Conservatore. Quattro anni dopo divenne municipale (e presidente distrettuale del suo partito) e nel ‘47 fu eletto in Gran Consiglio. L’anno successivo divenne vice-sindaco a Mendrisio e fu nel ‘55 che entrò in Consiglio di Stato subentrando a Giuseppe Lepori eletto in Consiglio Federale. Il 1956 fu l’anno in cui Soldini venne chiamato alla presidenza del Governo cantonale ma è stato anche l’anno della sua morte che commosse la popolazione di Mendrisio e del Cantone. Lasciò la moglie e quattro figli in giovane età. “La documentazione su di lui era poca – ha spiegato il presidente del Centro culturale L’Incontro, Ettore Cavadini – proprio per la sua prematura scomparsa. Pochi documenti ma di respiro avanguardistico rispetto ai tempi ed è stato questo impulso a spingerci oltre, realizzando questa pubblicazione a 100 anni dalla sua nascita che ricorreva il 4 novembre scorso. Nel ‘91, a 35 anni dalla sua morte, avevamo pubblicato una pagina sulla sua figura su L’Informatore”. La penna che ha ricostruito la figura di Soldini nel contesto storico e sociale del Ticino di allora è quella dello storico Fabrizio Panzera. Il Ticino dell’immediato dopo-guerra era un Cantone rurale nel quale la metà della popolazione attiva era impiegata nell’agricoltura; – ha illustrato il professore – ed era una realtà segnata da una forte emigrazione verso la Svizzera Interna. Circolavano in totale 4mila veicoli ed erano gli anni in cui ci si avviava verso una modernizzazione che significava anche industrializzazione. Soldini era esponente del Partito Conservatore che figurava a fianco della Chiesa cattolica e dell’allora vescovo Jelmini. Si respirava una forte rivalità fra i partiti con l’affermazione di un’alleanza fra la Sinistra e il fronte liberale. In questi anni è passata la “meteora” di Soldini come l’ha definito Giorgio Zappa nella prefazione al volume: “Il tragico destino che ha voluto interrompere la sua vita a 39 anni giustifica il suggerimento della “meteora” come icona della sua vita: in effetti, solo nel municipio di Mendrisio la sua attività ha potuto svolgersi per la durata di 10 anni; in tutti gli altri posti di responsabilità a cui è stato chiamato, si ha l’impressione che il tempo gli sia mancato, che egli abbia dovuto affannarsi per far fronte ai suoi compiti, quasi fosse presago di essere chiamato ad altro”.

Alla presentazione del volume – mercoledì 29 novembre alle 18 nella sala del Consiglio comunale a Mendrisio – interverranno Alberto Lepori, già consigliere di Stato, Giuseppe Poma (che conobbe da vicino Soldini) e l’autore Fabrizio Panzera.
Il volume sarà in vendita la sera della presentazione oppure può essere richiesto al Centro culturale L’Incontro c.p. 1233 Mendrisio al prezzo di 20 franchi la copia. E presto sarà a disposizione del pubblico anche nelle librerie.