Bus e dintorni

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Una delle fermate dei centri commerciali che dovrà essere spostata.

A prima vista fa un certo effetto la diminuzione di oltre mezzo milione di franchi dei ricavi d’esercizio alla voce “Arcobaleno” dell’Autolinea Mendrisiense SA per le prestazioni offerte lo scorso anno. I dati si trovano nel rapporto 2016 del CdA agli azionisti. I ricavi si sono fermati a 2’155’138 fr, contro i 2’667’033 fr incassati nel 2015.
La contrazione, si legge nel rapporto, è dovuta all’applicazione della nuova chiave di riparto della comunità tariffale Arcobaleno, ma anche a una diversa distribuzione, da parte del Cantone, delle prestazioni di trasporto scolari integrati nelle linee, un aspetto che ha influito in modo importante sugli introiti per trasporti regolari. “Questa diminuzione – spiega il direttore Ivano Realini – è dovuta soprattutto a una rifatturazione dei servizi prestati dalla nostra impresa e dall’Autopostale, l’altra azienda del trasporto pubblico della nostra regione. La diminuzione delle entrate coincide peraltro con una diminuzione dei nostri costi, per cui il risultato è neutro”.
Al di là di questo aspetto puntuale, il consuntivo 2016 è in ogni caso positivo, grazie, in particolare, allo sviluppo delle indennità di prestazione; tanto che dopo le registrazioni del complesso meccanismo finanziario di dare/avere, tipico delle imprese di trasporto pubblico, il conto economico presenta un utile netto di 3’612 fr.

Minori costi per i Comuni
L’incremento dell’attività del trasporto pubblico negli ultimi anni nella nostra regione è avvenuto grazie al potenziamento fissato nel PAM2 (Programma di agglomerato del Mendrisiotto di II generazione), che si è tradotto in un aumento delle prestazioni e dunque dei contributi pubblici alle aziende di trasporto, Confederazione, Cantone e Comuni. La diversa chiave di riparto dei contributi ha favorito i Comuni – chiamati, come noto, a finanziare metà dei costi non coperti – tanto che la riduzione dei costi a loro carico, rileva il direttore dell’AMSA, è stata lo scorso anno, complessivamente, di 20 mila franchi.

Posti di lavoro in più e utenti in crescita
Quello avvenuto è un cambiamento “epocale”, si legge nel rapporto, che si riflette anche sull’organico dell’azienda e che ha portato ad un aumento del personale, in particolare degli autisti, che se erano 33 unità 2012, sono, adesso, 42. Conducenti che hanno guidato i bus su una percorrenza maggiore del 19.68% rispetto all’anno precedente.
Nelle considerazioni generali, il presidente del CdA Gianandrea Mazzoleni e il direttore Ivano Realini sottolineano “gli importanti sviluppi dell’offerta di trasporto pubblico per tutto il territorio del Mendrisiotto” avviati nel 2016. L’utenza sulle linee urbane e regionali ha avuto un incremento significativo pari a + 25.43%. Il numero di viaggiatori annui è di 1,39, cifra composta da 1,35 mio di viaggiatori sulle linee e da 40 mila scolari trasportati su linee non integrate.
Le novità introdotte con il cambio d’orario del 2015 avevano suscitato, come si ricorderà, lodi e critiche. Chiaroscuri che si ritrovano ora nel rapporto. Ogni feedback ricevuto, si legge, è stato trattato da un apposito gruppo di lavoro per migliorare l’offerta in base alle esigenze dei clienti. Così nel dicembre dello scorso anno, sulla base dei reclami, sono state inserite alcune modifiche e alcuni cambiamenti d’orario. È pure stata reintrodotta la linea 513, gestita ora da Autopostale, linea che collega Mendrisio-Stazione a Chiasso-Via Volta, passando da Castel San Pietro, Morbio Superiore e Vacallo. La modifica ha generato la soppressione della 512, affidata nel 2015 all’Autolinea. I rapporti fra le due aziende del pubblico trasporto del Mendrisiotto e del Basso Ceresio sono sereni. Il rapporto parla di “un’ottima collaborazione tra le due aziende concessionarie”, tanto che alcune corse serali e mattutine della già menzionata 513 sono state subappaltate dall’Autopostale all’Autolinea.

Fermate da spostare ai centri commerciali
Nel futuro immediato non mancano gli impegni per aggiornare e migliorare i servizi. Le due fermate di Morbio Inferiore-Serfontana e Balerna-Centro Breggia, nella zona dei centri commerciali, sono state dotate di “paline informative”, segnali elettronici per informare gli utenti riguardo ai minuti di attesa degli autobus e delle autopostali. Un miglioramento gradito dagli utenti delle due fermate, la cui ubicazione, all’interno del comparto delle due rotonde dei centri commerciali, aveva generato molte reazioni perlopiù negative che l’AMSA aveva girato all’organo competente, la Commissione regionale dei trasporti (CRT). Si tratta di due fra le più importanti fermate, che sono da considerare provvisorie, visto che la commissione si è presa l’incarico di progettare una nuova situazione logistica, con l’obiettivo di rendere le fermate “maggiormente comode e gradevoli”, scrive l’AMSA. La fermata di Balerna, a contatto con la rotonda, provoca spesso delle code; per gli utenti è disagevole portare le borse degli acquisti fino alle fermate. La posizione precedente, più vicina ai centri commerciali, è giudicata generalmente migliore.

I due nuovi terminal
I medesimi segnali elettronici – precisa a L’Informatore Ivano Realini – sono previsti anche nei terminal di interscambio di Chiasso e Mendrisio. Ma bisognerà attendere il rinnovo dei due comparti strategici, previsto nel breve periodo, un paio d’anni. A Chiasso i lavori sono già iniziati con lo sbocco alla dogana di Chiasso Strada da Via Como e Via Comacini, preludio alla futura chiusura dell’asse di scorrimento odierno di Viale Manzoni e Via Motta; mentre a Mendrisio il nuovo piazzale sarà disegnato sul vasto piazzale in cui si trovava il deposito Fela, distrutto in un incendio qualche anno fa, ed ora, per quel che è rimasto, occupato da una gelateria. Vi si raduneranno i mezzi dell’Autolinea e di Autopostale, che qui trasferirà la propria sosta, situata oggi di fronte alla stazione di benzina Piccadilly.

 

Più gente sui mezzi pubblici? Necessari abitudine e pazienza

Intanto si guarda al collegamento ferroviario tra Mendrisio e Arcisate (Varese) oggi fermo a Stabio. Al termine dei lavori di costruzione sul versante italiano, la rete dei trasporti ticinese dovrà considerare questo nuovo sbocco, disegnando o modificando i relativi orari. La competenza è della Sezione della mobilità del DT. I cambiamenti riguarderanno le coincidenze, a mendrisio, fra Tilo, Autopostale e Autolinea. I lavori procedono alacremente in territorio italiano per recuperare due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale, dovuti ai problemi ben noti delle amministrazioni italiane ma anche alle difficoltà nel costruire una ferrovia in un territorio densamente insediato. Le autorità italiane hanno confermato ancora nelle scorse settimane l’”allaccio” tra Stabio e Arcisate dal dicembre 2017, in sintonia con il cambio d’orario svizzero. Per quella data è prevista anche la messa in esercizio del collegamento fra Porto Ceresio e Arcisate, con il rinnovo di una linea che era stata chiusa 8 anni fa. I lavori sono in corso anche lì. Ma per il collegamento diretto tra Mendrisio e Malpensa bisogna spettare fino al dicembre 2018.
Riusciranno i nuovi binari a conquistare le simpatie dei pendolari italiani? E i viaggiatori ticinesi verso Malpensa, abituati al veloce ed economico trasporto con i bus delle compagnie private, gradiranno il nuovo mezzo di trasporto? Nelle aziende del ramo l’atteggiamento è quello della fiducia: “È ben chiaro – osserva il direttore dell’Autolinea – che le imprese non si aspettano treni e bus pieni di utenti il giorno dopo l’apertura di una nuova tratta. Occorrono abitudine e pazienza. Affinché i cittadini possano apprezzare l’offerta, è necessario realizzarla. Non si può chiedere alla popolazione di usare di più i mezzi pubblici se l’offerta non migliora. Nel nostro caso, sarà pure importante che nei centri italiani attraversati dalla ferrovia siano predisposti posteggi sufficienti, affinché anche i frontalieri residenti nei paesi meno vicini alla ferrovia possano recarsi alla stazione e prendere il treno senza difficoltà”. Oggi sono numerosi i frontalieri che parcheggiano a Mendrisio e Stabio, nei posteggi predisposti dalle FFS e dai Comuni, e che, una volta aperto il collegamento, potrebbero far capo ai parcheggi italiani.