(red.) La notizia ha sortito l’effetto di una doccia fredda in un pomeriggio di giugno. Tramite un comunicato diffuso ai media – mercoledì 28 giugno – il Consiglio di Stato ha notificato la sospensione del finanziamento cantonale destinato al collegamento Mendrisio-Varese. Le ragioni? La Regione Lombardia – ha spiegato il Governo cantonale – in modo inatteso, ha comunicato la volontà di realizzare il collegamento con Malpensa tramite la linea S40 Como-Varese invece che con la S50 Lugano-Varese. Inoltre, sono stati segnalati ulteriori ritardi circa l’avvio del servizio verso Malpensa, invece che dal prossimo dicembre per ragioni finanziarie, con un’offerta solo ogni due ore e non durante il fine settimana. Musica della scorsa settimana, poiché questo mercoledì la situazione è rientrata, è il caso di dirlo, nei giusti binari.
Il tema è stato chiarito nell’ambito di un incontro, svoltosi nella cornice di Mezzana, tra il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Dall’atteso faccia a faccia è giunta la rassicurazione, da parte delle autorità italiane, circa la volontà di realizzare un collegamento diretto fra il Ticino e lo scalo aereo alle porte di Milano. L’intesa sottoscritta nel novembre del 2011 verrà quindi sostanzialmente rispettata.
Quanto alla tempistica, sono state illustrate le nuove scadenze. Il collegamento con Malpensa, come previsto, ci sarà, ma solo dalla fine del 2018, con cadenza oraria. I viaggiatori, in realtà, potranno raggiungere in treno l’aeroporto internazionale già tra dodici mesi, passando però da Como.
Dal governatore lombardo sono inoltre giunte garanzie per quanto attiene alla Stabio-Arcisate che verrà invece attivata dal prossimo mese di dicembre, con l’introduzione del nuovo orario ferroviario.
I ritardi, ha spiegato lo stesso Maroni, sono dovuti a problemi tecnici sorti nell’ambito del cantiere.
Nel contesto dell’incontro è stato affrontato anche il nodo del finanziamento.
La scorsa settimana, il CdS si era detto rammaricato della decisione presa unilateralmente da parte italiana, “lesiva degli accordi pattuiti con l’intesa del 2011” e aveva comunicato alla Regione Lombardia che così stando le cose il previsto finanziamento cantonale del 50% dei costi delle prestazioni tra Varese e Malpensa (circa 2 milioni) non avrebbe più avuto ragione d’essere. La somma risparmiata sarebbe quindi stata destinata a coprire le esigenze del trasporto pubblico su suolo ticinese.
Anche su questo versante si è registrato un dietrofront. Gli attori in gioco hanno parlato di un fraintendimento, un malinteso risolto con il dialogo. Il risultato? Il finanziamento da parte ticinese sarà quindi mantenuto, una volta completato il tracciato e garantito il collegamento via ferrovia con Malpensa.