La prevista apertura, dodici mesi fa, del Centro per l’accoglienza dei migranti a Rancate aveva sollevato non pochi interrogativi, anche a livello politico. A un anno di distanza – l’inaugurazione ha avuto luogo nell’agosto 2016 – il Governo ticinese conferma il prolungamento dell’operatività, sentito il parere positivo del Municipio di Mendrisio. Il Consiglio di Stato, mercoledì, ha avallato il prolungamento, fino alla fine del 2018, dell’attività del Centro alla Rossa. La decisione è stata adottata in considerazione dei flussi alla frontiera sud e dell’aumento di casi di migranti in procedura di riammissione semplificata. La struttura ospita infatti per un tempo assai limitato persone che hanno varcato la frontiera, senza i necessari permessi e che, non avendo fatto richiesta di asilo in Svizzera, devono essere riaccompagnate in Italia.
Secondo le esperienze passate, è ipotizzabile che durante i mesi estivi si assisterà a un importante aumento del numero di uomini, donne e bambini che intendono attraversare il nostro Paese per raggiungere il Nord Europa. Rispetto agli stessi mesi del 2015, gli ingressi nel 2016 sono quasi raddoppiati, tendenza confermata anche quest’anno. In questo scenario il Centro di Rancate permette – precisa il Cantone – di agevolare le questioni logistiche, accelerare le pratiche di riammissione, migliorare la sicurezza e tenere in considerazione le necessità della popolazione e le richieste delle autorità federali. L’Esecutivo cantonale mette l’accento sul fatto che la presenza del Centro non ha causato problematiche a livello regionale, ma ha contribuito ad accrescere la sicurezza grazie alla maggiore presenza di forze dell’ordine. Il Centro flussi migratori, gestito dal Corpo delle guardie di confine con la Polizia cantonale, secondo il Consiglio di Stato, fornisce la soluzione ideale. Gli spazi ricavati in un ex capannone industriale consentono di fornire vitto e alloggio a persone in attesa di riammissione semplificata in Italia. Il Centro di Rancate non supplisce invece in alcun modo all’accoglienza di richiedenti l’asilo, del cui dossier è competente la Segreteria di Stato della migrazione. Coloro che fanno domanda d’asilo vengono infatti trasferiti in uno dei centri di registrazione e procedura della Confederazione.