
Oggi venerdì 9 giugno alle 20, nella sala Swissminiatur di Melide, la Fondazione Tusculum presenterà alla popolazione lo stato dei lavori del nuovo padiglione Domus Hyperion realizzato ad Arogno nell’ambito delle attività di cura in favore delle persone anziane della regione. L’invito alla serata è esteso alla popolazione di Arogno, Rovio, Melano, Maroggia, Melide, Riva San Vitale.
Una serata dul nuovo padiglione: è stato progettato per la presa a carico terapeutica di persone degenti colpite da patologie in ambito cognitivo (demenze senili) e psichiatriche. L’attenzione è rivolta in particolare alle terapie non medicamentose. Alla serata prenderanno parte Raffaele Cereghetti, presidente della fondazione, il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, il direttore sanitario dr. Marco Ferrera, il dr. Ivo Cilesi, cui si deve la messa a punto delle “terapie sensoriali”, l’arch. Andrea Molina e il dr. Giampaolo Bucchioni. Sabato 10 giugno dalle 10 in poi possibilità di visitare il cantiere, giunto a tetto in questi giorni.
Il legame con la Città Eterna: è dal muro che sigilla le porte Sante aperte e chiuse nel corso dell’ultimo Giubileo del 2000 da San Giovanni Paolo II, che sono giunti da Roma ad Arogno un mattone da ognuna delle quattro Basiliche Maggiori. Ed è nel corso dell’Anno Santo straordinario del 2016 che si è dato avvio al cantiere del padiglione “Domus Hyperion” ad Arogno, questi mattoni resteranno a testimoniarlo nel tempo in un’apposita teca che verrà murata il giorno dell’inaugurazione. Con i quattro mattoni ci sarà anche una medaglia commemorativa del Giubileo, benedetta da Papa Francesco.
Nella primavera dello scorso anno, il direttore dell’Istituto per anziani della Fondazione Tusculum di Arogno, Emilio Devrel, aveva fatto richiesta agli arcipreti cardinali delle Basiliche Papali di Roma di poter ottenere un mattone di ogni Basilica Papale che ha sigillato le porte sante del 2000 e del 2016. “Sarebbe stato un ponte fra i tre papi più recenti: San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco” commenta Emilio Devrel che si rivede nei giorni in cui si è recato nella capitale italiana a ricevere i mattoni. Infatti, grazie anche al sostegno del vescovo della Diocesi di Lugano, mons. Valerio Lazzeri, quest’idea è divenuta realtà. Sono partite le richieste ai quattro cardinali per le prime pietre da destinare alla “Domus Hyperion” per la gente del Basso Ceresio “a imperitura memoria di quest’anno giubilare”. Il 20 novembre del 2016, Papa Francesco chiudeva la porta santa aperta per il Giubileo della Misericordia, un Anno Santo straordinario. Ben 21’292’926 persone hanno varcato la porta santa di San Pietro in questo anno, provenienti da ogni angolo del mondo. Il giorno dopo, i collaboratori della fabbrica di San Pietro, alla presenza del prefetto della casa pontificia, sigillarono la porta dall’interno. Contro di essa è stato eretto un doppio muro di mattoni in terra cotta che riporta – su ogni mattone – il sigillo del Papa e le date di apertura e chiusura della porta santa. I 4 mattoni chiesti da Emilio Devrel per il nuovo padiglione sanitario di Arogno (i lavori sono iniziati nel 2014) fanno parte di quelli usati nel 2000 per sigillare le porte dopo il Giubileo ed estratti da papa Francesco per dare avvio al più recente anno giubilare. Per questo motivo vengono definiti “del 2000 e del 2016”. Con essi, il direttore della Tusculum ha ricevuto i relativi certificati di autenticazione e la medaglia commemorativa del Giubileo straordinario della Misericordia 2015/2016. Questi doni segnano il legame fra il Tusculum e la Città Eterna. Il Giubileo – lo ricordiamo – ha origine dalla tradizione ebraica che fissava – ogni 50 anni – un anno di riposo della terra (con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni), la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. Tutto ciò affinché non vi fossero comunque il troppo ricco e il troppo povero (Levitico, 25, 8 e sgg). Per segnalare l’inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico jobel, da cui deriva il termine cristiano “Giubileo”. Il rito più conosciuto del Giubileo è l’apertura della porta santa: si tratta di una porta che viene aperta solo durante l’anno santo, mentre rimane murata negli altri anni. Hanno una porta santa le 4 basiliche papali di Roma da cui derivano i mattoni destinati ad Arogno: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. E chissà che i posteri degli abitanti del Sottoceneri scoprano i mattoni fra secoli e si emozionino per l’attaccamento della struttura al messaggio giubilare!