
Apre al m.a.x museo di Chiasso la mostra dedicata ai 100 anni della grafica d’impresa del noto marchio milanese La Rinascente. Sul numero di oggi una pagina speciale e un piccolo quiz…
Bambini che, al caldo nel loro lettuccio, sognano trenini e cavalli a dondolo che scappano dalla Rinascente; donne esili ed eleganti con la sciarpa che prende il volo insieme alle valigie o in barca a godersi il sole; scale mobili che si rincorrono; pesci azzurri che fanno un girotondo; Babbo Natale che si affaccia da un sacco pieno di doni; forchette e mestoli che si allineano a disegnare il profilo di una casa: sono solo alcune delle immagini che veicolano il mondo dinamico e in fermento di Rinascente. Dal 19 maggio al 24 settembre per la prima volta, è riunito al m.a.x museo un patrimonio piacevolissimo di oltre 500 materiali, fra cui manifesti anche di grandi dimensioni, locandine, pubblicità, calendari, cartoline, carte da imballo, cataloghi, inviti, buste, brochures, insegne, logotipi, listini, borse per la vendita, bozzetti, prototipi, oggetti, addobbi, campagne fotografiche e pubblicazioni a ripercorrere le scelte grafiche e di design espresse da Rinascente in cento anni: immagini sempre fresche e innovative, a partire dai manifesti in stile liberty disegnati da Marcello Dudovich al monogramma “l R” progettato da Max Huber alle fotografie di Oliviero Toscani.
La mostra ci racconta dunque i progetti di tantissimi collaboratori, oggi considerati veri e propri maestri nel campo della grafica, della pubblicità e del design. Un patrimonio infinito di immagini ricche e colorate progettate da Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Max Huber, Albe Steiner, Lora Lamm, Giancarlo Iliprandi, Brunetta Mateldi Moretti, Pegge Hopper, Roberto Maderna, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Bob e Ornella Noorda, Aoi Huber Kono, Heinz Waibl, Salvatore Gregorietti, Giovanna Graf, Bruno Munari, Franco e Jeanne Grignani, Italo Lupi, Carlo Pagani, Giancarlo Ortelli, Richard Sapper, Mario Bellini e molti altri, senza dimenticare fotografi come Aldo Ballo, Ugo Mulas, Serge Libiszewski, William Klein e Oliviero Toscani.
Tutti gli ambiti di interesse dei celebri grandi magazzini sono rappresentati: dall’abbigliamento ai giocattoli, dagli articoli da pesca agli utensili da cucina ai mobili, dalle biciclette ai paesi lontani – Giappone, India, Messico, Stati Uniti, Gran Bretagna – che negli anni ’50 diventano oggetto delle cosiddette “mostre-mercato” (veri e propri allestimenti dove ogni oggetto esposto poteva ovviamente essere acquistato).