L’Adamantina da Campora

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Adamantina, il personaggio della nuova serie web

(red.) Abitare nella minuscola Campora e lavorare nel mondo delle serie web. Ci stanno provando da alcuni anni Riccardo Bernasconi, liceo a Mendrisio, scuola di belle arti Naba a Milano, master a Zurigo in regia; e Francesca Reverdito, di cultura anglosassone, laureata in lingua e letteratura russa e inglese, master in marketing e Scuola di trucco a Parigi.
È difficile emergere nel gigantesco mondo del web, rete infinita abitata da una moltitudine di persone che vogliono mostrare e mostrarsi… Ma i riconoscimenti, allo Studio Asparagus, non mancano: la serie La Stirpe di Orazio, 9 puntate di 5 minuti, realizzata lo scorso anno, ne ha avuti una ventina, gli ultimi inviati dagli Stati Uniti e da Roma: qui, al Rom Web Awards, una sorta di Premio Oscar per il web, lo studio di Campora ha portato a casa 5 statuette. La serie dedicata ad Orazio, prodotta con la RSI, aveva richiesto un anno di lavoro. Bernasconi e Reverdito avevano partecipato al concorso aperto dalla SRG per una serie web proposta da ogni regione linguistica e Asparagus era stato scelto per quella italofona.
Lo studio, intanto, è impegnato in questi mesi in un’altra serie, “La signorina Adamantina”, girata in Valle di Muggio all’insegna del recupero di alcune consuetudini semi dimenticate. Domenica 14 maggio, alle 16 si potrà vedere la settima puntata. Una vivace e carina tutorial, Valentina Violo, e il suo assistente, Toni Pandolfo vi insegneranno in 100 secondi l’arrocco, l’unica mossa del gioco degli scacchi che permette di muovere due pedine nello stesso momento. Adamantina, di domenica in domenica, ha già narrato altri temi: la frittata con le ortiche raccolte nei prati di Campora, il ricamo, i giochi di una volta..; tutte le puntate sono archiviate sul sito di Asparagus, nel quale figurano anche i lavori commerciali dello studio relativi a spot pubblicitari, eventi vari, appuntamenti artistici…
Le immagini, la narrazione, i costumi vintage indossati da Adamantina, il trucco, il suono, l’ambientazione, sono di grande qualità. Sono molto curati anche i dettagli. “Cerchiamo di fare tutto noi, anche perché la nostra piccola economia non ci permette di ingaggiare altri professionisti”, precisa Francesca Reverdito. Lei, art director, è abilissima sul piano manuale: costruisce le scene, sistema i costumi, trucca gli attori… Lo scorso anno, preparando La stirpe di Orazio ha tagliato a metà una roulotte, avendo necessità di mostrarne una in sezione. Lui è il tecnico: gira le scene, mette al giusto posto le luci, riprende il suono; insieme scrivono la narrazione e tengono le relazioni. Difficile trovare nelle capacità di sole due persone un patrimonio di conoscenze così vasto nel campo della produzione audiovisiva e cinematografica. “Ogni volta, finita una serie, si riparte da capo. Quella di Adamantina ha un valore ulteriore: non ha ricevuto alcun finanziamento, finora. La nostra non è una vita professionale facile; se ci interpellano come professionisti per questo o quel lavoro, come cameraman, realizzatori, o come truccatrice, non ci tiriamo certamente indietro. È soprattutto l’aspetto promozionale quello più complicato: emergere nel mare magnum del web è davvero un’impresa.”