
Raccontare la Shoah agli studenti delle scuole medie superiori. È l’obiettivo cui mira la tournée ticinese dello spettacolo Occhi che raccontano che sarà rappresentato per gli allievi dei Licei cantonali e della Scuola cantonale di commercio.
Il lavoro teatrale intitolato “Occhi che raccontano. Shoah: frammenti di un racconto di parole e musica” è firmato da Fabrizio Saccomanno (drammaturgo, regista e attore salentino) con i musicisti Claude Hauri e Danilo Boggini, coprodotto dal Festival internazionale di Arzo, Musica nel Mendrisiotto e dalla compagnia URA Teatro di Lecce. Sul palco Fabrizio Saccomanno e i musicisti Valentina Londino (mezzosoprano), Barbara Ciannamea (violino), Fabrizio Di Casola (clarinetto), Claude Hauri (violoncello) e Danilo Boggini (fisarmonica) rievocheranno alcuni drammatici episodi di quell’immensa tragedia che fu lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
La tournée inizierà il prossimo 24 gennaio al Teatro di Locarno, passerà dal Teatro Sociale di Bellinzona e dal Teatro Foce di Lugano, per concludersi al Teatro di Casvegno-Mendrisio venerdì 27 gennaio, data in cui ricorre ufficialmente la Giornata della Memoria. Il progetto è organizzato dalle sedi scolastiche coinvolte, in collaborazione con l’Ufficio dell’insegnamento medio superiore del DECS ed è sostenuto dall’Ufficio per l’integrazione del Dipartimento delle istituzioni.La Giornata della Memoria viene ricordata anche a Chiasso grazie alle iniziative firmate da www.altracultura.ch. Domani, sabato 21 gennaio, alle 20.30, la Sala-cine Excelsior si aprirà alla conferenza-lettura intitolata Quel poco che il cuore ha saputo raccontare che accenderà i riflettori sulle vicende degli ebrei in Italia tra il 1938 e il 1945, prendendo spunto dalle pagine del romanzo “Il giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani. A cento anni dalla nascita dello scrittore ferrarese e a cinquantacinque dalla pubblicazione del suo romanzo più celebre, la conferenza di Franco di Leo del Teatro della Voce tratterà una pagina spesso trascurata della storia dell’ultimo conflitto mondiale: le leggi razziali italiane e la sorte degli ebrei che finirono deportati nei campi di concentramento o riuscirono a trovare rifugio in Svizzera.
Nel contesto delle iniziative chiassesi, venerdì 27 gennaio, alle 20.30, sarà presentato anche il film Anita B., del 2014, diretto da Robeto Faenza, adattamento cinematografico dal romanzo “Quanta stella c’è nel cielo” di Edith Bruck. La pellicola narra l’esperienza di una ragazza ungherese salvata ad Auschwitz dalla Croce Rossa. Ospite, nel 1945, di una zia che la detesta, in una Cecoslovacchia ancora poco disponibile all’accoglienza degli ebrei, sarà vittima di tragici eventi prima di scoprire l’amore e la possibilità di vivere in un mondo migliore. Il film sarà introdotto e commentato dal critico Marco Zucchi.