(red.) Sono i ragazzi, ma anche qualche educatore, ad aver prestato la loro figura a Roberto Mucchiut, affinché l’artista di Agra potesse interpretare il tema del “volare” con le proprie ali, con leggerezza ed ottimismo.
Mucchiutt è un artista contemporaneo, che, come i ragazzi del “Torriani” di Mendrisio, diventati per qualche giorno suoi soggetti, utilizza il computer. Ma a lui le tecnologie digitali servono per integrare i vari linguaggi dell’arte. Sono sue le originali incisioni fotografiche nel cemento che compaiono sulle facciate della nuova Torre d’angolo appena costruita dalla fondazione omonima, intitolate appunto al volo.
Il saper volare dopo aver superato infanzie ed adolescenze difficili, spesso tremende, è lo scopo della struttura di Via alla Torre, in esercizio dal 1970 per occuparsi dei ragazzi in difficoltà. Storie che in Ticino devono essere piuttosto numerose se appena si scorre l’elenco di coloro che si occupano di minori: a Mendrisio, oltre al “Torriani” c’è la Casa di Pictor; poi, salendo verso nord, troviamo il progetto Arco del “Canisio” a San Vitale, le strutture luganesi Amilcare, (con diversi foyer), Vanoni, Casa Primavera, Casa Santa Elisabetta; superato il Ceneri, ecco il Von Mentlen e Itaka a Bellinzona; infine lo Stralisco in Valle di Blenio. Dieci approcci diversi ma l’obiettivo è comune: educare all’indipendenza e all’autodeterminazione i ragazzi che alle spalle si trovano famiglie problematiche, che li hanno maltrattati, non ci sono più o non ci sono mai state.
Spesso il volo si interrompe bruscamente. Il “Torriani”, che già nel 2000 aveva ricevuto il mandato cantonale per accogliere ragazzi da 4 a 18 anni in situazioni d’urgenza – una decina di posti temporanei, sempre occupati e relativa lista d’attesa – rafforza questo settore delicato. Il Consiglio di Stato ha chiesto infatti di mettere a disposizione un piccolo appartamento destinato alla “cellula sociopedagogica per le urgenze” in funzione per tutto il territorio cantonale nel fuori orario, dunque di sera, di notte e nel fine settimana. La cellula potrà essere attivata, su richiesta, dalla Sezione reati contro l’integrità della persona (SRIP) della Polizia cantonale, dai pronto soccorso degli ospedali, dal “care team” cantonale quando un giovane, trovandosi in una situazione di pericolo, e non potendo contare sulla famiglia, deve essere allontanato per essere protetto. Il soggiorno potrà essere di 72 ore e sarà gestito da un’équipe del Torriani che sarà operativa a partire dal 1. aprile 2017.
Ma la Torre d’angolo è soprattutto per chi stenta a volare, per chi non è ancora riuscito a mettersi per strada. Ci sono ragazzi che faticano comunque, nonostante l’aiuto ricevuto al “Torriani” per diversi anni, ad inserirsi nella realtà esterna in una formazione, ad avere un posto di lavoro o che si trovano senza posto una volta finito l’apprendistato. Così, nella “Torre” sono stati ricavati 3 piccoli appartamenti “di passaggio” per vivere in modo autonomo, con i consigli degli educatori in caso di bisogno, in attesa di spiccare il volo definitivo, cioè di firmare il contratto d’affitto per un appartamento “normale” in città. Nella nuova costruzione ci sono anche gli spazi attrezzati per la ceramica, dedicati ai massaggi medicali ed ad altre attività a valenza terapeutica. A pianterreno è già stata aperta la nuova sede di una libreria del borgo con relativi bar e terrazza, spazi per presentazioni, ecc., in cui sono offerti preziosi posti “semiprotetti” di lavoro per i ragazzi del Torriani.
Nel nuovo edificio è stato pure allestito uno spazio con attrezzature specifiche per la terapia famigliare perché, per il “Torriani”, il risultato migliore rimane la reintegrazione nel sistema famigliare. Una sala multiuso suddivisibile per tre, con relativa cucina, è a disposizione di gruppi e famiglie per incontri, seminari, corsi.