
“Aggregare i nostri comuni è stata la scelta giusta. Senza questa svolta, non avremmo potuto realizzare progetti come il PCAI della Valle di Muggio o la riqualifica del nucleo di Bruzella. Al punto in cui eravamo (solo Morbio Superiore era autosufficiente, gli altri paesi erano in quella che oggi si chiama perequazione) occorreva razionalizzare le risorse”. Giuseppe Tettamanti, sindaco di Breggia dall’aggregazione del Comune di valle avvenuta nel 2009, non si ripresenterà alle prossime elezioni comunali.
Il suo percorso politico nelle fila del PLR è stato lungo (in totale 24 anni) ma soprattutto la sua esperienza è stata segnata da un impegno costruttivo a favore di paesi di valle con poche risorse finanziarie: dapprima in Valle Maggia per ragioni professionali (dal ‘70 al 1984) e poi in Valle di Muggio. Il sindaco crede molto nell’importanza del primario pur nella consapevolezza delle fatiche e delle risorse che questo settore richiede.
Non ha avuto ripensamenti per la sua scelta di non ripresentarsi alle prossime elezioni comunali?
No, direi di no. Dopo tutti questi anni di politica attiva e a 70 anni suonati, ho deciso di lasciar spazio alle nuove forze.Al momento in Municipio vi sono 3 seggi PLR, 3 “azzurri” e 1 di Insieme a Sinistra. Cosa accadrà secondo lei in aprile?
Ipotizzo stabilità per quanto riguarda le forze politiche di Breggia. L’unica incognita potrebbe essere legata alla scelta dei Verdi e di Insieme a Sinistra di presentarsi con un’unica lista.Torniamo un po’ indietro.
Cosa ha visto in Valle Maggia?
In quegli anni, ho visto famiglie povere. Avevano molti bisogni e io cercavo di aiutarli. Quando sono arrivato con la mia formazione di tecnico forestale, ho confessato ai residenti che da giovanissimo avrei voluto andare nel Terzo Mondo e loro mi hanno risposto “Qui sei arrivato nel Quarto Mondo!” Abbiamo vissuto anche l’alluvione del ‘78.
Poi è tornato al suo paese d’origine, Sagno.
Sì, e all’inizio mi sentivo un po’ come un estraneo in patria. Era l’84. Poi ho ripreso il filo della politica (ero già stato un po’ attivo nel gruppo giovanile prima della formazione in Svizzera Interna). Sono divenuto presidente della sezione liberale e nel ‘92 sono stato eletto in Municipio. Dal ‘92 al 2002 sono stato membro dell’Esecutivo. Dal 2002 al 2009 sono divenuto sindaco a Sagno e con l’aggregazione – nel 2009 – sono stato eletto sindaco del Comune di Breggia che ha aggregato Morbio Sopra, Bruzella, Caneggio, Cabbio, Muggio e Sagno.
Unire sei comuni di valle è stato difficile?
Diciamo che ci siamo confrontati con alcune resistenze, campanilismi un po’ fuori moda senza i quali avremmo potuto raggiungere risultati migliori. Ed alcune resistenze si avvertono ancora oggi.
Nell’aggregazione ha creduto subito?
Sì. Non si poteva andare avanti con le amministrazioni tutte spezzettate, con i partiti che faticavano a trovare le persone per esecutivi e legislativi, e tutto quel territorio da gestire. Bisognava razionalizzare le risorse. Tuttavia mi chiedevo come potevano sei zoppi vincere le olimpiadi…
A distanza di 7 anni, si può dire che dal lato finanziario vi siete un po’ risollevati ma dovete ancora stringere i denti. Quanto avete ricevuto dal Cantone nella fase dell’aggregazione?
Dodici milioni ma non sono stati sufficienti poiché non hanno tenuto conto delle aziende dell’acqua potabile. Il nostro territorio è confrontato con il fenomeno carsico e quindi dobbiamo pompare tutto. Ed è costosissimo. Con l’aggregazione abbiamo trovato soluzioni più razionali come l’idea di agganciare Morbio Sopra e Sagno all’acquedotto a lago mantenendo le riserve in valle.
E le finanze?
Siamo sempre al limite ma anche quest’anno dovremmo riuscire a chiudere l’esercizio con un risultato in nero, ovvero positivo.
Secondo lei, quali sono le priorità da affrontare ora?
Direi certamente il piano viario di Caneggio il cui iter è ormai trentennale fra ricorsi e non-ricorsi. E poi credo sia una priorità la questione dei parcheggi pubblici e l’implementazione di un regolamento con tariffario. Ma i posti-auto sono legati ai trasporti pubblici: abbiamo reclamato per la nuova revisione del piano dei trasporti pubblici del Mendrisiotto. Se vogliono favorirne l’uso, non devono penalizzare gli utenti con un servizio peggiorato di corse e orari. Senza contare il calibro degli autopostali sulle nostre strade, lungo le quali ci hanno fatto posare dossi e paletti per la sicurezza. E quando transitano gli autobus?
Può accennare ad alcuni progetti portati a termine in questi 7 anni?
Cito volentieri la riqualifica del nucleo di Bruzella e l’imponente cantiere della realizzazione di condotte fognarie e d’acqua potabile per le frazioni di Scudellate e Roncapiano. Inoltre gli allacciamenti legati alla realizzazione del nuovo albergo in vetta al Monte Generoso, progetto di valenza regionale. Nella frazione di Cabbio – purtroppo solo ora c’è luce verde – sono pronti i piani d’attuazione dei parcheggi sotto gli Orti e i progetti per la riqualifica della Piazza Militare.
Altri traguardi?
Ulteriori motivi di soddisfazione sono stati la raggiunta approvazione – a 5 anni dall’aggregazione – del nuovo gonfalone comunale con la cerimonia d’inaugurazione. Per la frazione di Sagno, la ricezione recente della telefonia mobile tramite la posa di un’antenna Swisscom e dunque la fine di una discriminazione a livello di servizi.
In un’altra occasione, lei ha parlato di qualche problema di troppo nell’Esecutivo dovuto a personalismi. Cosa intendeva?
Alcuni progetti che ho portato sul tavolo sono stati messi in sala d’attesa o accantonati. Ad esempio il proposito di una nuova sede di scuola dell’infanzia a Lattecaldo, completa di mensa per scolari e anziani nonché una sala-riunioni. Altri progetti da me auspicati che non hanno trovato appoggio sono la riqualifica di strade per alpeggi, la sistemazione con pavimentazione di via a la Creda in Sagno nonché lo stesso circuito di sentieri sempre a Sagno così come una miglior gestione delle selve castanili di proprietà comunale.
In base alla sua esperienza, i paesi di valle con poche risorse, di cosa hanno più bisogno per gestirsi bene?
L’armonia politica è un fatto sostanziale. Anche i progetti sono molto importanti ma oggi i cittadini nutrono molte aspettative. Le faccio un esempio. Quando nevica noi dobbiamo occuparci di un territorio che si estende da Morbio a Scudellate. Non possiamo risolvere tutto all’istante, eppure telefonano chiedendo come mai non è ancora stata sgombrata la neve su questa o quella strada. Calcoliamo che due anni fa – anno di nevicate – abbiamo speso un ottavo del gettito d’imposta per servizio calla-neve e spargimento del sale.
È solo un esempio ma aiuta a capire. Parliamo del referendum contro la decisione di vendere 4 stabili. È riuscito.
Si andrà a votare ma la data non è ancora stabilita. Non si voleva mettere sulla strada nessuno. Solamente che non ci sono i fondi per ristrutturare gli edifici in questione.
Chiuso invece il capitolo richiedenti l’asilo all’Ostello di Scudellate?
Potevamo anche essere d’accordo sul principio, ma non ha funzionato la tempistica dell’informazione e poi le condizioni annunciate all’inizio sono andate via via mutando.Parliamo di sicurezza.
Troppi furti a Morbio e Sagno?
Sì, molti cittadini hanno dotato la casa di allarme e se lo sono ritrovato sfasciato. Abbiamo richiesto più aiuto dagli agenti della Polizia di Chiasso e dalle guardie di confine.
Se nascesse un’altra volta, rifarebbe questo percorso politico?
Lo rifarei. Magari anche meglio. Devo dire che ci sono stati dei momenti molto appaganti. Io non ho mai guardato il colore, ma le esigenze della gente. Per carattere non sono un presenzialista. Cerco invece il colloquio e amo il pragmatismo.