Si allunga, giorno dopo giorno, la fila degli scontenti. L’entrata in vigore dei nuovi orari dei trasporti pubblici ha sollevato un’ondata di critiche che investe oggi l’intero distretto.La mobilitazione è partita da Vacallo dove il gruppo PPD e Indipendenti ha promosso una petizione alla quale si è accodata la sezione di Breggia del PPD + GG (cfr. l’Informatore del 5 febbraio).
Martedì scorso si sono mosse dapprima la sezione di Castel San Pietro del Partito popolare democratico e Generazione Giovani, poi quella di Mendrisio con il varo di una raccolta di firme che accende i riflettori sulla realtà dei quartieri della Montagna.
Dal Basso Mendrisiotto alla Valle di Muggio al Monte San Giorgio monta il malcontento per alcune scelte legate all’offerta elaborata dal Dipartimento del territorio con la Commissione regionale dei trasporti giudicate penalizzanti per l’utenza.
Le voci critiche di Castello stigmatizzano in particolare la soppressione della linea diretta che collega il capoluogo a Chiasso (passando per il paese) e di altre coincidenze che toccano la periferia come ad esempio la corsa che parte alle 23.03 da Mendrisio stazione il venerdì e il sabato, ma che non aspetta l’arrivo, alle 23.07, del treno proveniente dalla Svizzera interna carico di studenti e altri passeggeri. I promotori della petizione (è possibile scaricarla dal sito www.ppd-castelsanpietro.ch) ritengono inoltre che non si debba attendere la fine dell’anno per porre rimedio alle situazioni puntuali.
Gli “azzurri” della città, come detto, focalizzano l’attenzione sulle linee che servono Arzo, Besazio, Meride e Tremona, dove la situazione – si sottolinea nel contesto della petizione – “appare oggi sensibilmente peggiorata”. Prima dell’introduzione del nuovo piano orario, per una corsa tra Meride e Arzo “bastavano” 9 minuti. Oggi lo stesso percorso può essere effettuato con la stessa tempistica solo tre volte al giorno.
Le corse che non vengono effettuate durante le prime ore del mattino (dalle 6 alle 7.30) hanno invece una durata di oltre un’ora! Il medesimo tempo deve essere calcolato anche per il viaggio in senso inverso. “Tutto ciò è assolutamente inaudito” osservano PPD e GG di Mendrisio, evidenziando il fatto che un servizio pubblico funzionale è estremamente importante per la popolazione e fondamentale per una mobilità sostenibile. Anche la sezione del capoluogo invita autorità e Commissione dei trasporti a non attendere la fine del 2016 per intervenire. Il formulario per la raccolta delle firme (da rispedire entro il 14 marzo) si può scaricare dal sito www.ppd-mendrisio.ch.
Una scelta sbagliata a monte
Sul tema interviene il co-coordinatore dei Verdi del Mendrisiotto Andrea Stephani che individua il nocciolo della questione nella scelta dei centri commerciali quali punti nevralgici. “Prediligere i centri commerciali come luogo d’incontro e di socializzazione significa alimentare la nevrosi verso un consumismo sfrenato di prodotti scadenti, promuovere una pianificazione territoriale accentratrice che abbandona le periferie e ridisegna la topografia locale a tutto vantaggio di queste moderne cattedrali dello shopping”, tempio del “capitalismo cheap”. Secondo Stephani, per migliorare la qualità di vita e il piano dei trasporti pubblici, bisogna rimettere in questione le abitudini e riorientare la nostra visione del mondo.