Il tunnel dell’amore

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Davvero un bel movimento, lassù sulla Montagna. Nella carovana degli anfibi innamorati, con il ben noto Rospo comune (Bufo Bufo) compaiono la Rana agile (Rana dalmatina), la Rana di Lataste (Rana latastei), la Rana rossa (Rana temporaria), la Raganella (Hyla intermedia). Più rara la Rana verde (Pelophylax sp): amando poco i viaggi, le coccole preferisce farle e riceverle dove abita tutto l’anno, senza spostarsi; basta che ci sia un minimo d’umidità.

 Per tutti gli altri, invece, il risveglio della natura, verso fine febbraio, reca con sé il desiderio di mettersi in marcia. Che talvolta si trasforma in una voglia fòlle: capita, infatti, di vedere le femmine del Bufo Bufo morte stecchite negli stagni per aver sopportato sul dorso due, tre, quattro pesanti maschi; un’ammucchiata, insomma, che la poveretta avrebbe evitato volentieri se solo ci fossero state in giro altre compagne d’avventura.
Ma quello è soltanto uno dei rischi; e neppure il peggiore. Ben più consistente il pericolo per rospi e rane di rimanere vittime delle auto e dei suv quando la natura comanda loro di partire dai boschi della Montagna ed avviarsi alla riproduzione nell’umidità del Premurin di Ligornetto, di Paü, dei canneti di Vigna. Lo fanno quando è brutto tempo, preferibilmente se piove, rigorosamente quando è buio. Per questo gli anfibi, accecati dai tuoi fanali, li vedi soltanto quando non fai in tempo a fermarti. E li metti sotto.
Ma adesso quelli della Montagna godono della polizza dell’assicurazione viaggio. Il Cantone ha appena costruito tutto per loro un ampio bacino di raccolta da una parte e dall’altra della strada. E, da lì, gli basterà infilarsi nei tunnel per essere certi d’arrivare pian piano alla meta, dove li attende l’umido talamo in cui coccolarsi. Gracidando.