Sembra incredibile, ma il possente bambù appartiene alla medesima famiglia botanica dell’erba dei nostri giardini. Comunque un’erba gigantesca! Le sue canne durissime vengono utilizzate come materiale da costruzione, ma anche per fabbricare mobili e armi. I suoi germogli li ritroviamo in cucina. Ma il suo aspetto più seducente lo assume sottoforma di strumento musicale, in particolare come flauto.
A quest’ultimo si è dedicata Anna Maria Wild da quando lo conobbe nel 1966 a Zurigo, sua città natale. Allora il flauto di bambù era ancora poco conosciuto ma nei programmi per la sua formazione professionale quale maestra di scuola dell’infanzia era prevista anche la costruzione di un flauto di bambù.
Dapprima si ha una strana impressione. Ci si domanda perchè gli allievi di musica debbano arrabattarsi con lime, seghe e pennelli invece di esercitarsi nel suonare uno strumento musicale. Alla base di questo modo di procedere c’è un concetto complesso: mediante lo sviluppo parallelo di capacità manuali, artistiche ed intellettuali si tende ad avvicinare l’allievo alla musica in maniera ludica. Il flauto di bambù va suonato pressappoco come il flauto dolce. “Siccome la sua costruzione richiede molta pazienza e precisione – dice Anna Maria Wild – si crea un forte legame con lo strumento che dà luogo ad una profonda motivazione e a un buon fondamento per la successiva formazione musicale. Inltre si esercita una qualità che nei nostri tempi movimentati è sempre più difficile da raggiungere: la concentrazione”.
Il flauto di bambù è stato ispirato dai semplici pifferi dei pastori siciliani e benché sia facile da costruire, un corso dura due anni. Anche la giovane Anna Maria dovette imparare parecchio per assimilare tutta l’ampiezza del bagaglio pedagogico. “All’inizio feci molta fatica – ammette – soprattutto perché non ero molto abile manualmente. Ma poi ebbi una rivelazione meravigliosa. Quando i primi suoni uscirono dal mio flauto, fui conquistata dal fascino delle strumento”.
Dopo aver superato gli esami insegnò a bambini, adolescenti e adulti. Nel 1985 Wild fu eletta quinta presidente della Ghilda Svizzera del Flauto di Bambù, per la quale si impegnò fino al 1997. “Fu un periodo estremamente interessante – ricorda – perché questa attività mi ha offerto una visione d’apertura sul mondo”. Così la musicista ebbe contatti con colleghe europee ed americane, mentre l’amicizia con un’insegnante giapponese di flauo di bambù e di pianoforte le ha dato l’opportunità di viaggiare fino a Kobe, in Giappone.
Per tre anni ebbe modo di insegnare musica a Rimini: “lavorare con gli italiani è molto diverso, ma quando si scopre di avere i medesimi ideali, si trova un’intesa fantastica”. Fu in quel periodo che la maestra Wild imparò a spostarsi con la Vespa, mezzo di trasporto che ha utilizzato fino all’età di settant’anni.
Dalla costa adriatica al Ticino il passo è stato breve. Dal 1974 Anna Maria vive vicino a Mendrisio. Ha dato lezioni di ritmica nelle scuole speciali per bambini andicappati, ha insegnato pianoforte e chitarra classica, ha dato lezioni di sostegno per flauto dolce e ha assistito dozzine di allievi nella costruzione del loro flauto di bambù. È inoltre attiva quale consulente per le persone interessate alla formazione per diventare insegnanti di questo strumento e che poi desiderano conseguire il diploma presso l’Associazione svizzera del flauto di bambù (vi sono iscritte circa 200 persone, in gran numero residenti nel canton Berna), una formazione riconosciuta dall’Associazione svizzera di pedagogia musicale, SMPV (tel. 091 646 88 52).
Ad Anna Maria Wild fa sempre piacere ritornare a Zurigo, la città della sua gioventù, per ritrovarsi con famigliari ed amici. Ma in Ticino si sente a casa sua. “Qui rimango volentieri fintanto che posso occuparmi della mia casa e svolgere il mio lavoro che mi dà sempre ancora molta soddisfazione e gioia”. Ne è una chiara prova la luce dei suoi occhi.