La tutela della Brusata

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(red.) Fu una famiglia Fontana, fuggita da Verona, dalla persecuzione delle forze venete, la prima ad insediarsi lì. Era l’inizio del XV secolo. Ma pochi anni più tardi il nascondiglio venne scoperto ed incendiato: da quell’episodio deriva il nome della località, Brusata. Frazione di Novazzano che, nelle epoche successive, è riuscita a mantenere le caratteristiche di un nucleo ben riconoscibile e strutturato, preservato dagli “sviluppi dirompenti” che ha avuto il Mendrisiotto dal secondo dopoguerra in poi.Una conservazione riuscita, tanto che Brusata si trova dal 2005 nell’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere, ISOS. Per questo il Consiglio di Stato nel 2007 non fu d’accordo quando il Municipio presentò norme di protezione poco differenti da quelle di un nucleo qualsiasi; e chiese maggiore rigore per tutelarne “i notevoli contenuti”: un piano particolareggiato di protezione (PP).  

La procedura è in corso e quanto fatto finora ha avuto il nulla osta cantonale, tanto che il 10 marzo scorso il Comune ha potuto organizzare la serata informativa con i residenti/proprietari – che hanno manifestato interesse – e pubblicare il Piano che ora è stato trasmesso al Consiglio comunale nell’elaborazione curata dal Gruppo di progetto Urbass fgm di Manno.
Modesti i costi di urbanizzazione che il Comune deve sostenere.Proprietà ex Albisetti,
una questione centrale
La carenza di posteggi (ce ne sono una cinquantina, ce ne vorrebbero un centinaio) sarà risolta con tre aree ai margini della frazione. Una di esse sarà interrata sul prato del mappale ex Albisetti e oltre a servire i residenti della proprietà disporrà di una trentina di posti auto pubblici. Lo stabile, centrale nella pianificazione di Brusata, è di proprietà comunale (lascito Albisetti) ma da tempo è in vendita. Se ne prevede, nel PP, un ampliamento,  “un completamento da intendere quale compensazione per molti vincoli imposti dal pubblico all’investitore privato, cioè l’autorimessa pubblica e il diritto di passo pubblico”. Lo stabile ex Albisetti, oggetto di uno studio da parte dell’Accademia d’architettura di Mendrisio nel 2008, venne proposto in vendita, qualche anno fa, per 2,2 mio di fr ma l’asta andò deserta. Il PP, al “possibile acquirente” di questa proprietà, “che giace ormai da troppo tempo in uno stato di totale abbandono” garantisce condizioni affinché “l’investimento sia finanziariamente sostenibile”. L’ampliamento dovrà avere un’architettura contemporanea, “ma di qualità e relazionata con il tessuto edificato storico”.
La possibilità data al futuro proprietario di ampliare lo stabile in funzione abitativa è in deroga al principio generale della non estensione della zona edificabile nei Cantoni, sancito nelle disposizioni transitorie della Legge sulla protezione del territorio LPT (art.38a). Per compensare questa attribuzione  alla zona edificabile, il Municipio propone una riduzione compensativa di una zona  equivalente a Castel di Sotto, riducendo di 2’397 mq una zona AP che nel PR è attribuita a “Parco giochi, atrezzature per il tempo libero e rifugio pubblico PCi”.