Volti e voci della Valle di Muggio

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(red.) Il progetto intitolato “Ritratto collettivo – Identità personale” ideato dall’associazione MonteArte con il fotografo Simone Mengani ha centrato il bersaglio. L’indagine sul terreno è conclusa. L’attenzione si focalizza ora sull’allestimento di un percorso espositivo, con il fine di mostrare, attraverso una serie di ritratti fotografici, la forza e il senso di appartenenza a un gruppo di individui che abitano i medesimi luoghi.
L’esposizione verrà inaugurata la mattina di domenica 20 settembre negli spazi dell’ex casa comunale di Monte dove si potranno ammirare otto mega-ritratti, somma dei 473 scatti realizzati da Mengani nel corso dell’estate. In sottofondo saranno diffuse le opinioni raccolte in forma anonima sul tema dell’identità.

 

(red.) Il lavoro sul campo è giunto a conclusione. L’attenzione si concentra ora sull’allestimento di un percorso espositivo che darà rilievo a una capillare ricerca svolta tra giugno e agosto. Il progetto intitolato Ritratto collettivo – Identità personale elaborato dall’associazione culturale MonteArte con il fotografo Simone Mengani ha centrato il bersaglio. “Le attese della vigilia sono decisamente state superate” rivelano i promotori a l’Informatore.
Durante le settimane estive il fotografo ha percorso in lungo e in largo il comprensorio della Valle di Muggio con l’obiettivo di concretizzare un ritratto collettivo. L’indagine sul terreno è stata avviata con il fine di mostrare, attraverso una serie di ritratti fotografici, la forza e il senso di appartenenza a un gruppo di persone che abitano i medesimi luoghi.
Una via inedita e per certi versi perigliosa che si è però rivelata in discesa. La rispondenza della popolazione è stata ottima: l’autore ha potuto infatti collezionare 473 ritratti di residenti in Valle, da Morbio Superiore a Scudellate e da Castello fino alle frazioni di Monte e Casima. Come un fotografo ambulante dei tempi passati, Simone Mengani ha battuto il territorio palmo a palmo. “Perlopiù – spiega – ho frequentato feste e sagre che costellano il calendario estivo”. Ma non solo. A Lattecaldo, al termine dello scorso anno scolastico, c’è stato un incontro arricchente con i bambini della Valle. Per non parlare dei sabati trascorsi all’esterno dei negozi di alimentari, preziosi luoghi di incontro e di scambio tra i residenti.
Il telone bianco montato tra vicoli e piazze ha permesso la realizzazione di ritratti “stile passaporto”. Al termine della raccolta Mengani, grazie a un’elaborazione digitale, ha montato le fotografie sovrapponendole le une alle altre, suddivise per genere (maschile e femminile) e categorie di età: bambini, ragazzi, adulti e anziani. Il lavoro si è tradotto in otto mega-ritratti che contengono ogni più piccolo dettaglio dei volti (“belli e interessanti” ci confida) delle numerose persone che si sono messe in gioco per questa originale esperienza. Ciascuna immagine raffigura un viso che nella realtà non esiste, ma che di fatto rappresenta il compendio di tutti coloro che sono stati fotografati e che magari, grazie a una minuzia, potranno riscoprirsi. L’idea dei promotori è quella di restituire una sorta di grande ritratto di famiglia – quella della Valle di Muggio – dove vengono valorizzate le somiglianze.   
È patente la soddisfazione di Simone Mengani al termine di un’“avventura” giudicata sicuramente costruttiva. “Sono stato accolto benissimo. Quando si avvicinava ormai la fine del lavoro, erano gli stessi abitanti che venivano a cercarmi!”. Quello che colpisce – continua – è l’attaccamento al territorio, sia da parte di chi vive da sempre in Valle, sia di coloro che in tempi recenti vi hanno acquistato casa. Un legame che riguarda anche i bambini, consapevoli di vivere in luoghi dove domina il verde e si può giocare liberamente.

L’appartenenza al paese
Alla precisa domanda sul senso di appartenza (al villaggio, alla Valle, al distretto, al Ticino, alla Svizzera o al mondo), la maggioranza delle risposte si è orientata al proprio paese. La parola chiave è orgoglio, delle proprie radici o del fatto di avere operato una scelta andando a vivere lungo le sponde della Breggia.
Il fotografo ha avuto modo di constatare anche l’emergenza di sentimenti contrastanti, di apertura e di chiusura, tesi tuttavia a un medesimo obiettivo: il desiderio di mantenere intatta la realtà circostante. Può apparire bizzarro, per chi è più avvezzo a contesti urbani, ma in cima alla Valle, a Scudellate, si può considerare “forestiero” un abitante di Muggio.
Simone Mengani pone in evidenza la disponibilità di molti a investire tempo e risorse in attività al servizio del proprio villaggio e la solidarietà tra le generazioni, che tende a evaporare in ambiti cittadini.

L’esposizione in settembre
Il lungo iter legato al progetto si concretizzerà con una mostra che sarà inaugurata la mattina di domenica 20 settembre negli spazi dell’ex casa comunale di Monte. Gli otto grandi ritratti di 107 x 136 cm, somma delle quasi cinquecento fotografie scattate, si potranno ammirare durante le settimane successive. In sottofondo sarà possibile ascoltare anche le voci – in dialetto e in italiano – di coloro che, sul tema dell’identità, hanno espresso in forma anonima le loro personali opinioni, raccolte di paese in paese.