
(red.) Domani, sabato 20 giugno, una manifestazione pubblica cui parteciperà anche una delegazione del Municipio di Morbio Inferiore testimonierà la delusione e lo sconcerto dei cittadini per la prescrizione del dossier del Pozzo Polenta.
“I responsabili di questo gravissimo danno ambientale non potranno mai essere giudicati”, scrive il Municipio. Il pozzo di acqua potabile che per più di 40 anni ha garantito l’approvvigionamento idrico a tutto il paese (più di 4’000 abitanti), dal 21 luglio 2008 è stato dichiarato inutilizzabile ed è stato chiuso a seguito di un inquinamento da idrocarburi. Le perizie degli esperti hanno certificato la presenza, nell’acqua della falda sottostante, di sostanze idrocarburiche che rientrano nella composizione della benzina 95 e/o 98. Ma la giustizia non è giunta a nessuna conclusione. La ditta Centonze, cui la magistratura addebita l’inquinamento, ha sempre respinto le accuse e il mese scorso i titolari avevano espresso malumore per l’imminente prescrizione del reato. In questo modo, infatti, la giustizia non potrà chiarire fino in fondo le responsabilità che la ditta chiede di cercare altrove.
Sono oramai passati 7 anni, il dossier è scivolato tra le mani di ben cinque procuratori pubblici e, come prevede la nostra legge per le cause penali, martedì 21 luglio il reato decadrà in prescrizione. Il Municipio aveva più volte denunciato alla magistratura le omissioni di questa inchiesta. Ora l’autorità comunale “non lascerà nulla d’intentato per rivendicare un congruo risarcimento per il danno subito”, che si è tradotto anche in un costo che cresce di anno in anno per acquistare l’acqua potabile dalla rete di Chiasso. Il Municipio è alla ricerca di un accordo extragiudiziale. L’ultima procuratrice cui è toccato il dossier non ha voluto incontrare il Municipio, che l’aveva sollecitata in tal senso “per manifestarle il sentimento di profonda delusione causato dall’approssimarsi del termine di prescrizione”.