• (red.) I binari che arrivano alla stazione di Stabio non saranno prolungati fino al confine. Lo hanno deciso l’autorità cantonale e le FFS.
In novembre, quando era stata inaugurata la linea, si era accennato alla possibilità di portare i binari fino al Gaggiolo, così da facilitare la partenza dei frontalieri che per salire sul treno, adesso, devono entrare in paese con l’auto. Si trattava di verificare questa ipotesi di lavoro, compresa la possibilità di posteggiare appena fuori dalla frontiera e di costruire un passaggio provvisorio con il punto d’arrivo dei binari. “Verifiche che sono state fatte ma in accordo con il Cantone si è deciso di non intervenire”, precisa a l’Informatore la portavoce delle FFS, Natalie Chopra. I termini di consegna della parte italiana della tratta ritenuti dal Cantone sono quelli che rimandano “alla fine del 2017”. Probabilmente nessuno vuole investire altri soldi in questo progetto finito a metà. Le difficoltà, sul versante italiano, permangono e non fanno sperare nulla di buono. Notizie positive, invece, sul gradimento della parte svizzera da parte dell’utenza: sono trasportate in media 500 persone al giorno.
Francesco Bocchimuzzo, funzionario della Direzione investimenti nord di Rete Ferroviaria italiana (RFI), il 26 novembre dello scorso anno, alla cerimonia d’apertura della Mendrisio-Stabio, aveva giustificato il ritardo del cantiere italiano con la questione del materiale di scavo contenente quantità inattese di arsenico naturale; la ditta a cui era stato appaltato il cantiere, aveva spiegato il funzionario a l’Informatore, si era rifiutata di includere nella somma pattuita il trasporto del materiale nelle cave; così RFI aveva interrotto il contratto con la Salini. Bocchimuzzo aveva aggiunto: “tra 6 mesi potremo rifare la gara; credo che tra 2 anni avremo finito anche noi…”. La gara è stata aperta, anche in anticipo rispetto alla scadenza data in novembre dal funzionario di RFI. Ma, come ha scritto la stampa quotidiana, nessuna società vi ha perso parte. Così il cantiere rimane fermo, tra la rabbia dei cittadini di Arcisate e Induno Olona che si trovano un enorme buco, spesso pieno d’acqua, fuori dalla porta di casa.
La speranza è l’ultima a morire: nei giorni scorsi, come ha scritto il CdT martedì 12 maggio, la Salini, visto il risultato nullo della gara, si è rifatta viva, annunciando la sua disponibiltà a riprendere in mano il cantiere e a portare a termine i lavori in due anni. Ma tutto ciò, ovviamente, non sarà possibile senza l’accordo di chi, formalmente, aveva interrotto il contratto precedente, cioè le Ferrovie italiane.
La situazione, insomma, è lontana dall’essere risolta e il collegamento tra Mendrisio e Varese si interrompe bruscamente a Stabio. Peccato perchè la frequenza è incoraggiante. “Per quanto concerne la Mendrisio Stabio Mendrisio – dichiara la portavoce delle FFS Natalie Chopra al nostro settimanale – abbiamo un dato generale, che indica come la tratta sia percorsa giornalmente da circa 500 persone. La mattina circa l’80% va verso Mendrisio e Lugano e il 20 % verso Stabio. La sera invece il tragitto è opposto, circa l’80% viaggia verso Stabio e il 20% verso Mendrisio. Particolarmente apprezzati sono i collegamenti diretti da Stabio a Bellinzona e viceversa e l’interscambio serale (da Mendrisio direzione Stabio) tra i treni Regioexpress TILO e la S50 per Stabio. Le frequenze a Stabio (ma anche della S40 in generale) sono in crescita e ad aprile hanno superato le 500 unità. Attendiamo inoltre un ulteriore aumento con l’apertura del posteggio supplementare a Stabio”, conclude Chopra.
Da registrare, per concludere, la provocazione del direttore del DT Claudio Zali. In un commento apparso sull’organo di stampa del suo partito, ripreso dal sito online LiberaTv di Marco Bazzi, Zali, a proposito della gara andata deserta, si dice “molto sorpreso: ad un appalto da molte decine di milioni di euro da parte di un committente istituzionale nessuno partecipa, quando invece, di solito, per ottenere simili delibere, specie in tempo di crisi, si fanno carte false. Non so cosa pensare. È l’ennesimo, sconcertante capitolo di questa odissea”. Dopo aver ricordato che in Svizzera non sono stati investiti 200 mio di fr solo per collegare Mendrisio con Stabio, Zali afferma: “La voglia sarebbe di bloccare i ristorni dell’imposta alla fonte del 2014, circa 60 milioni, e utilizzare il denaro per finanziare la prosecuzione dei lavori, affidandoli a ditte elvetiche, previa notifica online… Provocazioni a parte, credo che sarà più che necessario un tentativo di contatto urgente per discutere il tema con il nuovo Assessore della Regione Lombardia, il terzo nei 18 mesi da quando sono in carica”.