Calano gli apprendisti frontalieri

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Mendrisio, 13 febbraio 2007 - Scuola per apprendisti SPAI a Mendrisio, nella foto una lezione degli apprendisti meccanici (FOTO FIORENZO MAFFI)

(red.) C’è stata una notevole diminuzione dei contratti stipulati con apprendisti frontalieri maggiorenni, scesi da 182 nel 2013 a 96 alla fine di ottobre 2014. Lo segnala Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale del DECS sul bollettino “Ticino in formazione” pubblicato nei giorni scorsi.

 

La misura decisa dal Consiglio di Stato il 6 maggio dello scorso anno ha dunque avuto un buon risultato. Il governo aveva invitato le aziende formatrici a voler dare la precedenza, in caso di assunzione di apprendisti, ai giovani residenti nel Cantone, stabilendo inoltre di bloccare i contratti stipulati con apprendisti frontalieri maggiorenni fino al collocamento dei giovani residenti ritenuti idonei nella professione scelta. Un invito che le ditte hanno “ben recepito”, scrive Colombo, ricordando che i nuovi contratti di tirocinio stipulati con apprendisti frontalieri nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle sono stati 187, contro i 262 sottoscritti nel 2013. Sono stati invece 17 i frontalieri maggiorenni che, in virtù della decisione del dipartimento di Manuele Bertoli, si sono visti negare la ratifica del contratto di tirocinio.
Il direttore della Divisione della formazione professionale trae un bilancio molto positivo, grazie anche a questo provvedimento, della campagna di collocamento apprendisti nel 2014: i contratti sono aumentati, 119 in più rispetto al 2013 e quello appena passato è dunque “un anno in netta controtendenza dopo alcuni anni di stallo”. In tutto sono stati firmati 3094 contratti (ditte + scuole professionali); l’incremento è stato registrato quasi completamente nel tirocicnio classico in azienda e ripartito su molte professioni.
Altro risultato importante: tutti i ragazzi in uscita dalla scuola media hanno trovato un collocamento, anche se alcuni non hanno potuto trovarlo nel mestiere desiderato; ha senz’altro contribuito a questa positiva tendenza l’istituzione di una “task force”, incaricata di facilitare il reperimento dei posti di tirocinio; ne hanno approfittato, con gran sollievo da parte delle loro famiglie, 104 ragazzi che a metà agosto erano ancora a piedi e una settantina di giovani tra 16 e 19 anni che si erano annunciati alla task force.
La Divisione della formazione professionale è ottimista riguardo alla campagna 2015 che come quella precedente è iniziata con alcuni mesi d’anticipo, in novembre (prima la campagna si avviava in primavera). La collaborazione con le aziende sarà ancora una volta determinante. Un maggiore impegno dovrà essere manifestato nei confronti delle fasce giovanili maggiormente in difficoltà perché indecise o a causa di risultati scolastici negativi.