La buona annata del Mendrisio

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Mendrisio, 4 agosto 2012 - l'allenatore mendrisiense Francesco Ardemagni, durante l'incontro di Coppa Svizzera, fra il FC Mendrisio Stabio e FC Gossau, al campo Adorna di Mendrisio (FOTO FIORENZO MAFFI)

EL) La società sta disputando un ottimo campionato. Continua a puntare sui giovani della zona. Nuovi innesti sono previsti anche nel  2015.

 

Il 2014 che sta per concludersi può essere considerato molto positivo per il Mendrisio. La politica del club è da incorniciare. Non solo per i risultati conseguiti ma anche per la sua regolarità. La squadra nella stagione passata a un certo momento si era portata ai vertici della classifica giocando un buon calcio. Il numero degli spettatori alle gare casalinghe è costantemente aumentato.
Sul piano agonistico i ragazzi di Ardemagni hanno giocato con la cattiveria giusta e mettendoci un grande impegno. Il valore della maglia ha ancora la sua importanza! A riproporre questi valori ha contribuito un allenatore come Ardemagni dal quale sono emanate grinta e determinazione. E ottimi insegnamenti.
La scuola “Ardemagni-Engel”, scusate il bisticcio di parole, ha fatto… scuola. La società, come rilevato nell’Almanacco del Calcio Ticinese (di cui nel frattempo è uscita, come abbiamo già avuto modo di dire, una nuova edizione, come sempre curata con stile e competenza dal collega Omar Gargantini) a commento della precedente stagione, può vantarsi di avere attinto al proprio vivaio (riferimento da estendere a tutta la regione: anche i nuovi innesti lo dimostrano) e di avere riavvicinato la tifoseria alla squadra.
“Ardemagni – si legge – ha saputo gestire bene un mix di giocatori (giovani e di esperienza) coinvolgendoli al massimo. Sulla base dei suoi schemi la difesa è risultata, con quella del Balzers, la meno perforata del Gruppo 3. A centrocampo non sono mancati ottimi creatori di gioco e l’attacco, pur segnando con il contagocce, ha confermato l’ottimo fiuto del gol di Moreno Elia al punto che il bomber è stato poi richiesto dal Taverne”. Anche nel campionato in corso la difesa si è rivelata una fortezza: risulta in effetti la più resistente di tutta la Prima Lega. La squadra sta riproponendosi su buoni livelli: la personalità che è riuscita ad acquisire le ha permesso, al termine dell’andata e negli scampoli del girone di ritorno che hanno preceduto la pausa invernale, di mantenere una posizione di un certo rilievo. Essendo ottimisti, possiamo azzardare che sarà difficile contenere gli entusiasmi e le ambizioni (manifestate sia dai giocatori che dal mister) alla ripresa delle competizioni.
Naturalmente portare avanti una squadra in Prima Lega, come d’altronde un po’ in tutte le categorie nella dimensione in cui è venuto a trovarsi il calcio ticinese, non è una cosa semplice, né facile. Il livello già in PL è molto duro, richiede sforzi importanti (anche e, forse, soprattutto a livello finanziario) per cui una promozione in Prima Lega Promotion non è facile da realizzare, al di là delle inevitabili difficoltà nell’affrontare le finali. Ne sanno qualcosa anche le più titolate squadre confederate che lottano da anni per un posto al sole (che non è più la Challenge League, bensì la PL Promotion che laurea una sola squadra promossa. Quest’anno è stata la volta del Le Mont a riacciuffare la cadetteria: categoria che d’altronde ha messo finora in forte difficoltà lo stesso Locarno, fresco di retrocessione dalla ChL).
È naturalmente giusto sempre legittimare le proprie ambizioni. Concludendo, questa prima panoramica invernale sulla PL, possiamo tranquillamente dire che con Karl Engel alla presidenza e Francesco Ardemagni e il suo staff in panchina, il Mendrisio ha scelto la strada giusta per raggiungere i suoi traguardi.