• Ormai ci siamo! La Sagra dell’Uva del Mendrisiotto è alle porte, ma già da un po’ se ne parla. Vuoi per l’ormai certa rinuncia della “Curt di Miir”, per la quale non è stato possibile trovare una confacente soluzione logistica, vuoi per l’aumento dei prezzi d’ingresso, cui l’organizzazione si è vista costretta a ricorrere per far fronte ai costi legati ai mezzi pubblici di trasporto che ha dovuto sobbarcarsi e che finora erano sostenuti dal Comune.
Ma perché allora non rinunciare ad organizzare corse speciali di treni, autopostali e autobus, vien da chiedersi. Per alcuni buoni motivi: per evitare il caos di auto posteggiate ovunque nel borgo, anche davanti a portoni, cancelli, sui marciapiedi, nei parcheggi altrui o comunque riservati… Poi anche per garantire una certa sicurezza della circolazione al momento del rientro. Quando gente alticcia, e spesso stanca, si siede comunque al volante, mettendo a repentaglio, oltre la propria, anche la vita di eventuali passeggeri, di altri conducenti o di pedoni colpevoli soltanto di trovarsi sulla strada nel posto e nel momento sbagliato! Per questo tutti siamo chiamati a compartecipare! Negli otto franchi del biglietto, va però sottolineato, è compreso il costo del mezzo pubblico (treno, autopostale, bus e navetta) che in realtà costituisce un bel risparmio, rispetto agli anni passati! Per chi abita in zona, viene a piedi e pensa di volersi godere la festa tutti e tre i giorni, c’è comunque la possibilità di acquistare un biglietto circolare ridotto a fr 15. E per chi acquista il biglietto singolo alle casse, c’è un buono di 3 franchi da stornare su una consumazione nelle corti o nei grottini della Sagra. Che, detto in parole povere, continene l’aumento per gli abitanti del quartiere di Mendrisio in soli 2 franchi.
Per quanto concerne le corti, detto della rinuncia della Curt di Miir, c’è però da salutare un gradito ritorno: dopo anni di assenza, infatti, Gioventù Rurale del Mendrisiotto gestirà la Curt di Pepitt in vicolo Stella. Inoltre, e questa è una prima assoluta, anche l’ormai celeberrima Palmira avrà la sua corte, dietro la tipografia Stucchi. Lì se ne vedranno e sentiranno delle belle, ma non diremo di più per non rovinare la sorpresa (l’opuscolo programma, in ogni caso, dà ulteriori spiegazioni). Complessivamente le corti saranno una decina, altrettanti i grottini, dislocati in Piazzale alla Valle, Piazza del Ponte e Piazzetta Fontana, a cui si aggiungono i capannoni di Piazzetta Borella e Piazza della Filanda. Variegate le proposte culinarie con polenta in tutte le salse, grigliate, affettati e formaggi nostrani e chi più ne ha più ne metta. Da accompagnare, possibilmente, con vino nostrano e, perché no, con un buon bicchiere di Vino della Sagra, prodotto dalla Cantina Sociale di Mendrisio sponsor ufficiale della festa, che tutte le corti hanno, ma di cui molti ignorano purtroppo l’esistenza!
Non meno ricco il programma ricreativo con tanta musica folcloristica e non solo, spettacoli di intrattenimento per bambini e famiglie e perfino uno spettacolo di magia davvero speciale…
Accanto al mercatino della Sagra, ricchissimo di proposte, anche quest’anno avremo la passeggiata all’ultimo piano di Piazzale Alla Valle riservata all’associazione degli artigiani ticinesi. Artigiani che in diretta mostreranno il loro lavoro e venderanno articoli da loro realizzati.
La Sagra, insomma, nonostante qualche inevitabile difficoltà, è ancora pronta a proporre tre giorni all’insegna dell’amicizia e della spontaneità momò.