Mosaico, sparito un frammento

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(p.z.) Mistero nell’ambito del brillante recupero di uno dei più significativi reperti archeologici del Cantone: è sparito un frammento del mosaico romano venuto allo scoperto durante gli scavi archeologici effettuati nei mesi scorsi nell’area del sagrato di Santa Maria in Borgo a Mendrisio.
Scavi che si sono conclusi con l’intervento di restauratori per il recupero delle parti del mosaico romano ancora conservato.

L’Ufficio dei beni culturali del Dipartimento del territorio ha infatti deciso di prelevare dal terreno questa importante testimonianza della cultura romana e di restaurarla in vista di una valorizzazione per il pubblico. “Durante questa delicata fase si è purtroppo registrato un atto vandalico; – commenta Simonetta Biaggio-Simona, capo dell’Ufficio beni culturali – un frammento di mosaico  è stato staccato da sconosciuti”. Grande l’amarezza provata dagli archeologi del Cantone impegnati nell’operazione di recupero dei reperti. In accordo con il Municipio di Mendrisio, l’Ufficio beni culturali ha sporto denuncia contro ignoti. Il fatto è avvenuto all’inizio di luglio ed è stato scoperto dopo un finesettimana di intensissime piogge. Nei giorni successivi, gli addetti ai lavori hanno preferito mantenere una certa riservatezza per evitare un eventuale effetto-imitazione. Ora invece, il cantiere dello scavo è concluso e non sussistono più rischi di questo genere. “Pensiamo che si tratti più di un atto di vandalismo o di una bravata che di un furto a scopo di lucro, considerate le dimensioni ridotte del frammento. Oppure qualcuno che voleva procurarsi una specie di souvenir…” dichiara Simonetta Biaggio-Simona. “È anche possibile che durante lo stacco, se fatto in modo improprio, le tessere si siano disgregate fra loro. E quindi il ladro si è ritrovato con un pugno di mosche in mano”. Dunque nessun valore venale? “Diciamo che non è materiale che possa rivelarsi prezioso sul mercato dell’antiquariato, ma per noi è importantissimo perchè si tratta di un’attestazione storica e culturale che appartiene a tutta la comunità. È un tassello che, insieme agli altri, ci permette di ricostruire il passato”. Si parla di una striscia di circa 10 centimetri di quell’importante mosaico appartenente ad una villa di rappresentanza di epoca romana.  Altre parti di questo mosaico erano state recuperate in passato e più precisamente nel ‘900, nel 2002 e nel 2013. “Il furto è avvenuto malgrado tutte le misure di precauzione messe in atto dagli archeologi e dai restauratori. Il mosaico era coperto da più strati e l’accesso all’area era impedito” aggiunge la responsabile dell’Ufficio. “Dopo quella notte, la Polizia ha promesso ronde nel quartiere e sono state aumentate le misure di sicurezza. A volte, accanto all’interesse e alla sensibilità del pubblico, dimostrato per esempio durante le affollate visite guidate che abbiamo organizzato durante lo scavo, accadono anche episodi gravi come questo, che scoraggiano l’entusiasmo della divulgazione”. Ora quei reperti sono… “Al sicuro e attendono di essere collocati in uno spazio adeguato e a vista a Mendrisio dove sarà interessante offrire al pubblico anche una contestualizzazione storica dei reperti. È la prima volta che decidiamo di eseguire lo strappo e la conservazione non in loco di un mosaico del genere, perciò ci siamo avvalsi della consulenza del Museo romano di Avenches (nel Canton Vaud). L’esperto ha confermato la nostra procedura riguardo allo strappo del mosaico e ai metodi di conservazione e così abbiamo proceduto”. Una sinergia interessante dunque con il museo svizzero romando che presenta i reperti di Aventicum, la capitale romana degli Elvezi.