• (red.) Nel grafico, con il colore verde, nella colonna 2013, è indicato il quantitativo d’energia elettrica che le Aziende industriali di Mendrisio (AIM) hanno venduto a grandi clienti in virtù di contratti concordati con ciascuno di essi; rinunciando dunque alla tariffa applicata comunemente, in gergo tecnico quella del “Servizio universale” (SU), in vigore fino a ieri per l’insieme della clientela. Il 2013 è stato il primo anno in cui si è registrato un importante movimento verso il mercato libero, a cui possono ricorrere dal 2009 coloro che consumano più di 100 mila kwh.
“Per qualche anno, com’era accaduto quando venne tolto il monopolio all’ex regia federale dei telefoni – spiega a l’Informatore il responsabile delle finanze Fausto Medici – la clientela è rimasta a guardare, pensando che i costi dell’energia elettrica incidono relativamente sui bilanci e non sono perciò così determinanti come quelli del personale”.
Ma i grandi gruppi dell’elettricità non sono rimasti a dormire; e hanno lavorato intensamente, tentando di convincere le aziende del contrario: ossia, per dirla con un noto proverbio popolare, che un franco risparmiato è un franco guadagnato. Così, nel 2013, le AIM hanno sottoscritto o rinnovato 8 contratti, stabilendo con altrettante ditte una tariffa, per così dire, “speciale”: quella che ha permesso alla città, e dunque al settore pubblico, di vincere la concorrenza del privato.La maggior parte dei contratti dei grandi consumatori di corrente “è ancora nelle mani delle AIM”, si legge nel consuntivo dello scorso anno. Il 3% dell’energia transitata sui cavi AIM è invece stata fornita alla clientela da altri gruppi (nella colonnina pubblicata in prima questa voce è indicata con “liberi terzi”). Forse una perdita, per le AIM che, come noto, versano ogni anno una cospicua somma alle casse cittadine? No. Quel 3% in meno non rappresenta un calo dei ricavi, in quanto tutta la corrente, anche quella venduta ai colossi momò da gruppi privati come Axpo, per giungere a destinazione è trasportata sulle reti delle AIM alla relativa tariffa, che viene poi addebitata a ogni cliente. Le AIM, insomma, incassano comunque “l’affitto” della rete, pur dovendo rinunciare ad incassare il piccolo guadagno sulla corrente venduta. Lo spostamento verso il privato con contratti ad hoc non ha impedito alle AIM di versare al Comune, per quanto riguarda il transito, nel 2013, 1’985’191 fr, corrispondenti a 2 ct per kwh passato sulla rete.
Il problema, però, potrebbe nascere davvero se la percentuale di “lüs” venduta dai privati a scapito del pubblico dovesse amentare. Se lo scorso anno le AIM hanno potuto trattenere 8 grandi clienti, con contratti annuali, ma anche biennali e triennali, è perché l’Azienda elettrica ticinese (AET) ha potuto offrire a Mendrisio una tariffa vantaggiosa; le AIM l’hanno caricata di poco, tanto per pagare le spese; e tutti sono stati contenti: l’AET per essere riuscita a vendere energia ticinese, le AIM per aver trattenuto clienti importanti, le aziende per aver pagato un po’ meno la corrente. Potrebbe cambiare, la prospettiva, se la concorrenza proponesse tariffe inferiori a quelle dell’AET? Evidentemente sì perché avremmo un’AET più debole sul piano contrattuale, una “massa critica” ridotta, insomma, con ripercussioni negative sulle aziende elettriche locali che non avrebbero più margini sufficienti per trattenere i grandi clienti. Ma in questo momento le AIM, così come la municipalizzata di Stabio, sono le aziende pubbliche ticinesi della “lüs” che meno hanno sofferto del passaggio al privato. Questo grazie all’approfondita conoscenza della clientela, la maggior parte presente sul territorio da molti anni.
Ciò non toglie che occorre molta perizia per affrontare una concorrenza in grado di montare campagne-acquisti che diventano sempre più aggressive. Ma le preziose relazioni allacciate negli anni si rivelano essenziali quando inizia una trattativa. Senza dimenticare il servizio: difficile che un gruppo d’oltre Gottardo intervenga immediatamente nel caso di un guasto, mentre i tecnici delle AIM sono a disposizione sull’arco delle 24 ore. I clienti lo sanno ed apprezzano questa vicinanza.