Exten, di nuovo sciopero

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(red.) “Questa volta è peggio. La tensione è più alta anche perché una parte di noi dipendenti ha ceduto al ricatto della direzione “chi resta fuori non entra più e perde il lavoro” ed è tornata alla produzione. Siamo “spaccati” e questo ci rende più vulnerabili e nervosi”.

 

Sono una trentina gli operai della Exten SA di Mendrisio che da mercoledì piantonano i cancelli dell’azienda incrociando le braccia ed impedendo ai camion di entrare nel parcheggio della ditta a caricare e scaricare merci. Come impediscono ai tir il passaggio? Sedendosi a terra sull’entrata del cancello. Altri 15 o 20 dipendenti sono al lavoro o in malattia o ferie e poi ci sono i dipendenti dell’amministrazione che sono alle loro scrivanie. In totale un centinaio fra produzione e amministrazione. Sul posto, ai cancelli e sulla stradina che conduce all’azienda, si trova un’ imponente presenza di agenti della Polizia cantonale: almeno una decina con diversi mezzi. “Siamo presenti per garantire che non accada nulla e per gestire il traffico dei camion e delle auto sulla strada” dicono gli agenti ma l’altra volta non si era visto un dispositivo di tale impatto. Sì, perché si tratta del  secondo sciopero in soli 5 mesi all’azienda che produce materiale in plastica a San Martino. A febbraio, la direzione aveva annunciato pesanti tagli lineari allo stipendio e ad oggi  – dichiara il sindacato UNIA e riferiscono anche i dipendenti – la Exten insiste sulle decurtazioni del 26% ai salari. Tagli che i vertici vogliono introdurre per far fronte alle difficoltà economiche nelle quali la fabbrica si è venuta a trovare a seguito anche dell’apprezzamento del franco. “I tentativi di conciliazione messi in atto da febbraio ad oggi non hanno portato ai risultati sperati. Siamo anche arrivati ad accettare un taglio del 15% ma nulla da fare. Direzione e proprietà non cedono e su questo muro contro muro si è innescato  in queste ore  il licenziamento improvviso di un nostro collega; – spiegano gli operai – la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso anche perché non è stata sentita la versione dell’operaio licenziato”. Per la direzione il dipendente è stato lasciato a casa “essendosi comportato in maniera inaccettabile e penalmente reprensibile”. Ieri mattina, alla Exten è giunto il municipale Giorgio Comi per verificare di persona la situazione parlando con operai, sindacati e agenti di polizia. Il prossimo incontro di conciliazione previsto martedì, è stato anticipato a questa mattina alle 9.