Nel parco del sapere

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(red.) Decine di milioni di franchi saranno investiti nel breve periodo a Mendrisio per la formazione professionale, quella universitaria e la scuola superiore. La Città, il Cantone attraverso la Supsi e l’Università della Svizzera italiana portano avanti con decisione un’alleanza che vuole favorire “l’eccellenza degli studi”, puntando sui giovani, ha affermato il sindaco Carlo Croci.

Un programma che deve fare i conti, come accade in qualsiasi luogo quando si “punta in alto”, con forze di segno opposto. A Mendrisio ci sono già stati due test significativi. Uno ha riguardato la Filanda, lo stabile comunale destinato a diventare biblioteca e centro culturale. Un gruppo politico ha tentato di bloccare, per la seconda volta, progetti e investimenti sullo stabile di Via Industria; ma la popolazione ha dimostrato di stare dalla parte del Comune e le firme per promuovere il referendum non sono bastate. L’altro test è stato quello della copertura della corte interna del vecchio ospedale. Stavolta la visione legata alla conservazione, alla protezione assoluta del territorio e dei suoi contenuti storici ha avuto il sopravvento e l’Accademia d’architettura ha dovuto ammainare la bandiera.
In arrivo c’è una terza prova. Sul tavolo delle commissioni c’è la variante del Piano particolareggiato di Villa Argentina che garantisce all’USI di poter utilizzare una modesta porzione laterale del Parco per le sue necessità. Vi si oppone un fiero comitato, contrario all’ingresso delle ruspe. Mercoledì 17 giugno ci sarà, al riguardo, un confronto pubblico (v. pagina 2).
Intanto il parco, in queste belle giornate di primavera inoltrata, è una meta ambita. Si gioca, si fa picnic, ci si riposa all’ombra degli alberi che stanno vedendo nascere, appena intorno, la nuova città.